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Sinner, racconto shock: "Volevo lasciare il tennis, non auguro a nessuno quello che ho passato"

Il numero uno al mondo si confessa: la vita privata, le persone più importanti della sua vita e i segreti

Gli attacchi degli altri campioni

"Le parole di Djokovic, Serena Williams o Federica Pellegrini? Va bene, non ho neanche voglia di rispondere. Ognuno è libero di dire quello che vuole, può giudicare, ma va bene... Nel senso, per me è importante che io so quello che è successo, ma anche quello che ho passato. Non lo auguro veramente a nessuno di passare da innocente una roba del genere, perché non era facile. Però siamo in un mondo dove ognuno può dire quello che vuole. Va bene così. Gli attacchi di panico? Abbiamo anche una vita fuori dal campo, come tutti. Abbiamo il nostro lavoro, che vogliamo fare bene, ma voi vedete soltanto il giocatore in campo, ed è giusto che sia così, perché siete tifosi, però abbiamo anche una vita fuori dal campo, e quella magari a volte non va bene. Credo però di aver sempre gestito bene tutte le situazioni che ho avuto, nella mia testa giocare a tennis è importante, ma fuori dal campo c'è una parte che è ancora più importante: la vita privata, familiare e anche con il team, perché senza di loro non sarei nessuno", aggiunge Sinner.

Su Federer, Nadal e Djokovic

"Chi è più forte tra Federer, Nadal e Djokovic? Ho avuto la fortuna di conoscerne due meglio e uno meno bene. Roger, purtroppo, quando sono arrivato a giocare gli Atp non l'ho visto spesso, perché prima si è infortunato e poi ha smesso, quindi c'è stato poco contatto. Posso giudicare meglio Rafa e Nole'- con un lapsus, in quanto Jannik pronuncia il nome 'Roger' -. A me Rafa piace molto, perché è un combattente, uno che si tiene le persone attorno a sé in modo molto bello ed equilibrato. Se guardiamo i numeri il migliore è Nole, però dobbiamo essere contenti di vivere in questo momento qua, perché quello che hanno fatto vedere loro tre insieme negli ultimi 15-20 anni è pazzesco. Il più bel punto fatto e il punto maledetto? Ce ne sono... Mi ricordo il match point avuto con Alcaraz agli Us Open, in una partita lunghissima, e ho sbagliato il rovescio dopo il servizio largo. Il punto più bello, il primo Slam vinto con il dritto lungolinea, quello me lo ricordo benissimo. Ce ne sono tanti di punti belli, oppure a volte sbagliamo e ci ricordiamo di più i punti brutti o quelli non fatti", prosegue Sinner.

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