Le dichiarazioni di Alcaraz
Non lo può fare nemmeno il nuovo campione di Montecarlo, Carlos Alcaraz: “All'inizio della finale – ha detto il murciano - la questione era chi di noi due avrebbe gestito meglio la tensione nervosa. Per lui era un match delicato perché era la prima finale in un Masters 1000, ma anche per me si trattava di una partita importante, visto che arrivavo da un mese complicato, dentro e fuori dal campo. Nel primo set, Lorenzo ha gestito le emozioni meglio di me e lo ha dimostrato giocando a un livello molto alto. Poi si è infortunato e ho capito che non sarebbe più riuscito a reggere il ritmo che aveva mostrato in precedenza. Un peccato, finire così". In ogni caso un titolo scacciacrisi colto dove un suo grande predecessore, Rafael Nadal, ha vinto 11 volte: “Un record credo impossibile da eguagliare, anche se spero nei prossimi anni di tornare a Montecarlo e rivincere. Diciamo che avrò ancora 10-15 anni per giocare in questo contesto e quindi non mancheranno le mie chance”.
La sfida a Sinner
Con la vittoria nel Principato Carlos si è ripreso la seconda piazza del ranking, scavalcando Zverev: “Non mi interessa più di tanto il ranking, mi concentro maggiormente sul gioco e su come posso fare per godermi il percorso. So che la gente aspetta una finale tra me e Jannik al Roland Garros, vedremo cosa accadrà..." Ribadito il grande talento di Musetti… “che farà grandi cose nel nostro sport”, è tempo di analizzare anche sé stessi attraverso il rapporto con il team: “Per tutta la settimana il mio coach (Samuel Lopez, ndr) mi continuava a ripetere di rimanere positivo e forte. Era questa la chiave. Solo così potevo ritrovare il mio tennis e la mia voglia di lottare. Non dovevo schivare le difficoltà bensì affrontarle, guardarle in faccia. Grazie a questo approccio, è stata una splendida settimana".