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Sinner, né Alberto Tomba, né Valentino Rossi: Jannik è un Thoeni moderno

Il numero 1 del mondo del tennis ricorda Gustav non soltanto per legame territoriale, ma per radici umane. E piace a tutti per questo. Non per le vittorie, ma per come vince

Ma no, che non è Tomba e nemmeno Rossi. Da quando Jannik Sinner ha cominciato a vincere, anzi a dominare, si sono sprecati i paragoni con fenomeni del passato. Soprattutto con l’Abertone e Vale, in quanto capaci di catalizzare l’attenzione e la passione popolare. Ci sta, certo. Ma Jannik è diversissimo da loro, soprattutto nel comunicare il proprio modo di essere. E ci sono altre differenze tra il nuovo totem dello sport italiano e i due predecessori. Un legame chiaro, piuttosto, ci è venuto in mente guardando “La Valanga Azzurra”, docutributo sull’Italia dello sci che per oltre mezzo decennio ‘70 ha reso lo sci popolare. Prodotto certo agiografico e un po’ buonista di Giovanni Veronesi, ma che non merita le critiche ricevute e invece commuove soltanto a guardare i volti, oggi, dei protagonisti di allora.

Ebbene, fatte le debite proporzioni, Jannik è la versione attuale di Gustav Thoeni. Che molti magari non ricordano quanto abbia dominato il suo sport all’inizio di quel decennio, fino a portare una popolazione sulle piste e nei negozi di articoli sportivi. Quattro Coppe del Mondo basterebbero, ma ci sono pure l’oro olimpico e 5 mondiali. Perché Jannik come Gustav? Nella Valanga Azzurra Thoeni ricorda quanto fosse forte la spinta a vincere attraverso il lavoro. E mostra ancora oggi il pudore della parola, dell’esporsi, la riservatezza, ma anche il senso di appartenenza e la capacità di fare squadra in uno sport così individuale, come è pure il tennis.

Senza Thoeni non ci sarebbe stata una Nazionale vincente

Certo che la rivalità con Gros esisteva, ma senza Thoeni non ci sarebbe stata una Nazionale vincente, davanti a tutti, non ci sarebbero stati così tanti protagonisti. E non è soltanto questione di emulazione, lo stesso spirito cui stiamo assistendo nel tennis con 8 italiani in top 100. A Thoeni interessava lo sci e soltanto lo sci come a Sinner interessa il tennis. L’esposizione è condizione da accettare. Thoeni era più chiuso nel suo mondo, ma era il mondo di 50 anni fa, un’era mediatica fa, senza social media, senza immagini in rotazione perenne, gare sempre in diretta. Era tv in bianconero. Sinner ricorda Thoeni non soltanto per legame territoriale, ma per radici umane. E piace a tutti per questo. Non per le vittorie, ma per come vince. Che è come vinceva Thoeni.

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