Tuttosport

LIVE

Sinner senza confini, ha conquistato tutti. Anna e quella confidenza strappata…

Dal barman dell’hotel all’arbitro, dai media nel mondo fino ai campioni: è Sinnermania

Più faticoso aprire la bottiglia di spumante che vincere. «Non ci riesco», e scappa il sorriso a Jannik Sinner, fresco Maestro del tennis mondiale. E non parliamo del sollevare la coppa. «È pesante, c…o», imprecazione dallo stampo tipicamente italico, eh. Nell’indimenticabile giornata all’Inalpi Arena di Torino, infatti, Taylor Fritz subisce i colpi micidiali dell’azzurro, numero uno di nome e di fatto. Campione delle Atp Finals, idolo della folla, ragazzo gentile che conquista con un semplice gesto. Mai sopra le righe, sempre con il pensiero rivolto agli altri. Lo terrà stretto nei ricordi più belli l’arbitro Carlos Bernardes, una carriera sul seggiolone a dirigere, a frenare i bollenti spiriti dei più esuberanti: il brasiliano di Gorle, oltre 8mila match diretti, complimentato dal nostro subito dopo il trionfo e anche al microfono, tra sorrisi e lacrimucce tracimanti. Jannik lo cerca e lo saluta. Così come saluta tutti i raccattapalle e i ragazzi dell’hotel Principi di Piemonte che lo ha ospitato in questi giorni torinesi. «Grazie per averci permesso di vivere questa emozione unica con te. Sei un campione dentro e fuori dal campo», il messaggio recapitato via Instagram.

Tutti pazzi per Sinner

Nel mondo, la Sinnermania è scoppiata da tempo. Perché i numeri dicono abbastanza, se non tutto, della forza del Rosso: record di punti e di guadagni. «Quasi perfetto, in stile Ivan Lendl», sentenzia il Guardian. «La lezione del Maestro a capo di una stagione fenomenale», la sintesi dell’Équipe. «Sinner governa il tennis con mano di ferro e la sua fama supera alla grande quella di un qualsiasi giocatore di calcio», commenta Marca. E la Bbc applaude anche la città: «Accoglienza da brividi per Sinner, il più forte di tutti». Che piace ai colleghi e agli ex ora commentatori: da Tim Henman a Jim Courier, da Andy Roddick a Boris Becker, ormai tricolore dalla testa ai piedi.

Più vicini a Jannik, per età ma non solo, Ceccon e Tortu. Thomas re delle acque lo incontra fuori dagli spogliatoi: complimenti e pacche sulle spalle, oltre a due chiacchiere e una foto richiesta dal tennista (con)nazionale. Lo sprinter condivide il pensiero di un Paese intero: «Una grande soddisfazione per gli italiani vederlo dominare, ma è ancora più bello avere visto un amico raggiungere un simile obiettivo. Una sua qualità che vorrei avere? La costanza. Rispetto a tanti anni fa, poi, lui è rimasto uguale, non è cambiato. Un ragazzo alla mano e umile, un esempio». Alberto Tomba lo incorona così: «Dai monti, ha raggiunto la vetta del tennis. Unico, Jannik!».

Abbonati a Tuttosport

L'edizione digitale del giornale, sempre con te

Ovunque ti trovi, tutte le informazioni su: partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi