Carlos Alcaraz è umano. Il talento spagnolo è caduto ai quarti del Masters 1000 di Miami contro un sensazionale Dimitrov, che adesso sfiderà il nostro Sinner per il titolo. Dopo un avvio di stagione difficile a causa di alcuni stop inattesi come l'eliminazione agli Australian Open, negli Usa il classe 2003 sembrava aver ripreso smalto e fiducia in se stesso. La vittoria contro l'amico e rivale Jannik Sinner in semifinale ad Indian Wells e poi lo stesso titolo conquistato con una gran partita in finale contro Daniil Medvedev apparivano come l'uscita dal tunnel nel quale si trovava.
La frustrazione di Alcaraz
Ma l'illusione della ripresa è durata pochi giorni, almeno fino a quando nuovamente ed inaspettatamente il murciano è caduto contro Dimitrov. "Mi sono sentito frustrato. Grigor mi ha fatto sentire come se avessi avuto 13 anni. Ha giocato un tennis fantastico quasi perfetto", ha detto dopo il ko contro l'esperto bulgaro. "Non vedevo alcun suo punto debole. Ero spaesato. Per questo mi sento frustrato. Parlavo con la mia squadra e non sapevo cosa fare", ha poi ammesso. Ed è questo uno dei pochissimi punti deboli dello spagnolo. Non la tecnica che è quasi perfetta e neanche la prestanza fisica - la sua esplosività impressiona gli avversari - ma la tenuta psicologica. Già in passato, Alcaraz ha dichiarato di avere un rapporto quasi simbiotico con il suo coach Juan Carlos Ferrero e che, senza di lui a guidarlo all'angolo, in campo si sentiva un po' perso.
Il labiale di Alcaraz verso Ferrero
Anche se nel corso della sfida contro Dimitrov non sono mancati i momenti di tensione, persino con l’allenatore. La frustrazione di Alcaraz è stata evidente nel terzo game del secondo set quando le telecamere (dopo un nuovo errore non forzato) hanno carpito il labiale indirizzato a Ferrero: “Non posso fare queste stronz… Non posso. Devo concentrarmi una volta per tutte”. La reazione del coach? Totalmente impassibile, neanche un cenno di risposta. Resta da comprendere quanto la debacle di Alcaraz sia dovuta al talento di Dimitrov e quanto ad un suo calo. Una risposta che soltanto il tempo potrà dare. Di certo, quel percorso che vedeva lo spagnolo avviato verso il numero uno del ranking mondiale a scapito di Novak Djokovic è più e complesso di quanto si potesse inizialmente pensare. Anzi, in caso di vittoria di Sinner a Miami, l'italiano gli strapperà il numero due della classifica Atp relegandolo al terzo posto.