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Chiellini coach di Sinner? La rivelazione di Jannik: "Ecco perché ci sentiamo"

Getty Images via AFP

La squadra dell'altoatesino ha tre nuovi 'trainer', il numero 3 del mondo allarga gli orizzonti per migliorare ancora

Il risultato non cambia, con una striscia vincente arrivata a quota sedici, ma ogni volta Jannik Sinner lo arricchisce di particolari, in campo e fuori. Dalle sue dichiarazioni in conferenza stampa post match con Kokkinakis, a quelle rilasciate a Tennis Channel e a Supertennis, emerge la sua figura a tutto tondo che si prepara in modo quasi maniacale e ama circondarsi di persone con le quali condividere tutto o quasi: «A Indian Wells c’è anche mio padre che passa un po’ di tempo con la squadra. Averlo qui a cucinare per me non ha prezzo. Le persone di cui ti circondi alla fine sono tutto. Avere una bella compagnia al tuo fianco in carriera, alla fine è tutto. È portarti dietro una famiglia. Come ho già detto, puoi vincere dei titoli, ma la vittoria è solo un momento, vivi quel momento. Ma non è per sempre. Le persone che hai accanto sono molto più importanti, mi piace la loro compagnia. Ripeto: qui per esempio c'è mio papà e questa cosa non ha prezzo, alla fine è questo ciò che conta».

"Chatto con Chiellini, Tomba e Rossi"

Le chiavi per il futuro sono ben chiare nella testa del campione azzurro: «Con il mio team lavoreremo tanto, anche durante i tornei. Mi piace allenarmi per migliorare, sono ossessionato dal lavoro e se non lo faccio mi sento male. Devo ancora imparare molto e progredire su tanti aspetti in campo, a partire dal servizio». Per farlo, l’attuale numero 3 ATP si avvale di “consulenze” speciali: «Ho iniziato a chattare con Chiellini, Tomba, Rossi per avere una visione diversa rispetto alla mia dai migliori atleti quali loro sono stati». Non sono mancati riferimenti alla necessità di variare il gioco: «In campo devi farlo e ciò ti riesce solo se le cose le provi spesso in allenamento. Abbiamo lavorato molto anche in palestra perché fisicamente posso crescere ancora. Sono questi gli aspetti che mi spingono a fare sempre meglio e spero di continuare a dimostrarlo. Di sicuro sono in una posizione diversa rispetto al passato ma è una cosa positiva, significa che sto facendo molto bene sul terreno di gioco. È un onore essere in questa posizione, ho lavorato duro per arrivarci. Vincere un torneo dello Slam è un sogno per tutti. Le 16 vittorie consecutive considerando le gare in Coppa Davis? Me lo dicono in tanti ma io penso al presente: questa cosa può finire molto velocemente».

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