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Il direttore della Wada difende Nadal: "Gli analgesici non sono vietati"

EPA

Il mancino di Manacor è stato fortemente criticato per essersi sottoposto a delle punture per alleviare il dolore al piede sinistro e giocare il Roland Garros, poi vinto per la 14ª volta. Ma arriva il chiarimento sulla vicenda

Per la 14ª volta nella sua carriera Rafa Nadal ha vinto il Roland Garros, mettendo così in bacheca il suo 22° titolo Slam. Il trionfo sulla terra rossa di Parigi, però, ha fatto discutere, e non poco. Sì, perché lo spagnolo ha ammesso di essersi sottoposto a delle punture per alleviare il dolore al piede sinistro. Una confessione che ha attirato le aspre critiche di altri sportivi, come i ciclisti francesi Thibaut Pinot e Guillaume Martin, certi che una simile pratica nel loro sport li avrebbe portati alla squalifica.

Le parole del direttore della Wada 

In soccorso del mancino di Manacor, però, è intervenuto Olivier Niggli, il direttore dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA), che ai microfoni della tv svizzera RTS ha chiarito: "Se un prodotto è nell'elenco dei prodotti vietati, ha un effetto sulle prestazioni, è dannoso per la salute ed è contrario all'etica sportiva. Le iniezioni di anestetico non sono vietate. Non è una svista. Non sono nell'elenco perché non migliorano le prestazioni e fondamentalmente non fanno male. Questa è una buona pratica medica? È accettabile che un atleta di alto livello si inietti prima di una partita? È un dibattito tra medici e un dibattito sull'etica medica. Rafael Nadal ha vinto 13 titoli al Roland Garros senza una puntura, probabilmente non è grazie alle punture che ha vinto per la 14ª volta”.

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