Dalle foto hot per Sports Illustrated alle piste di La Thuile, dove prima di inseguire il record di Stenmark la regina ci ha raccontato la vera Lindsey Vonn.
>>Lindsey Vonn, com’è stato farsi fotografare per Sports Illustrated con un costume dipinto sulla pelle?
(sorride) «Molto interessante, yeah. Un giorno per arrivare sull’isola, un altro per tornare e quattordici ore di lavoro sulla spiaggia. Ma è stato molto divertente. Non ero completamente a mio agio, né con l’anima né col mio corpo. Per convincermi e riuscirci ho dovuto forzare il mio modo di essere, trovare la fiducia per lasciarmi andare ed è stato importante anche aver condiviso l’esperienza con altre due grandi atlete come Carolina e Ronda (la tennista Wozniacki e la judoka Rousey, ndr). E poi il risultato finale è bellissimo. Addosso avevo un costume davvero speciale...».
>>Come riesce a conciliare la Lindsey che si alza alle 5 di mattina per sciare e continuare a vincere con la donna da copertina che tutti ammirano?
«Sicuramente è difficile trovare il giusto bilanciamento tra le due cose. Ma per me la prima cosa è lo sci. Ecco, per esempio in quel servizio di Sports Illustrated sarei apparsa in modo migliore per qualcuno se fossi dimagrita. Ma perdere peso andrebbe contro l’essere atleta e se uno non è d’accordo con quello che faccio e su come appaio è un problema suo, non mio. In questi anni ho imparato che non puoi piacere a tutti, che c’è sempre qualche articolo e commento contro. Insomma, ci sono aspetti positivi e aspetti negativi nell’essere famosa, ma io cerco sempre di essere la miglior persona possibile e disponibile con i miei tifosi, anche solo per una foto. Sempre, perché ripeto: lo sci viene prima di tutto».
>>Com’è la vita di tutti giorni di Lindsey Vonn?
«Normale. Cucino, faccio la spesa. Se lo volete sapere so quanto costa un litro di latte, anche se mi piace soprattutto comprare una buona bottiglia di vino. E sono diventata anche molto brava a pulire casa perché Lucy (la cagnolina dalla quale non si separa mai, ndr) fa la pipì ovunque. Nel tempo libero poi vado a nuotare, gioco a bowling e a tennis. Mi sarebbe piaciuto diventare una campionessa, ma non ho poi questo gran talento con la racchetta... Insomma, sono una donna normale, rilassata, che ama incontrare gli amici e la genteavere una dimensione sociale. E poi ho una sorella più piccola con la quale mi piace cercare di fare le cose cool. Divertirmi, insomma».
>>Se le regalassimo una carta di credito con 5.000 euro cosa si comprerebbe?
(sorride) «La lascerei a casa...».
>>Qualche anno fa ha detto che avrebbe voluto gareggiare con gli uomini. E’ sempre dell’idea? Magari s’è stufata di battere sempre le donne...
«Sì, vorrei gareggiare contro gli uomini, ma dopo i gravi incidenti che ho subito ho dovuto concentrarmi soprattutto sulle prossime Olimpiadi, che arriveranno tra due anni. Dopo però potrei riprendere in considerazione questa sfida, perché no. Di sicuro dovremmo gareggiare di più insieme, noi donne e gli uomini ».
>>Ovvero?
«Siamo quasi sempre in diverse località. Basta guardare a cosa succede nelle finali di Coppa, con due gare ravvicinate sulla stessa pista, per capire che così è molto più appassionante, stimolante. Magari non si può fare sempre sulle stesse piste, ma almeno in due parallele con il traguardo in comune sì».
>>E’ a dieci vittorie dal record assoluto di Ingemar Stenmark (86 successi in Coppa del Mondo): riuscisse a batterlo significherebbe che lei è più forte degli uomini?
«Ahhh. Non so se si potrebbe dire così, ma sicuramente per me significherebbe moltissimo ».
>>A proposito di uomini e donne: in questi giorni in Italia infuria la polemica politica sulle unione civilie sulle adozioni da parte di famiglie gay e lesbiche. Lei cosa ne pensa?
«Per me ognuno dovrebbero essere libero di amare la persona chi vuole, la persona con la quale sta bene. Ho amici gay e amiche lesbiche e non mi disturba affatto. Devi poter scegliere e sposare chi vuoi e sentirti nel giusto. E deve essere così in tutto il mondo».
>>Parliamo dell’Italia. Il suo allenatore, il neozelandese Knight, ha una moglie italiana e Alberto Senigagliesi segue le discesiste americane. C’è abbastanza per farla innamorare del nostro Paese?
«Oh sì. Ma non servono i loro racconti. E neppure quelli delle azzurre, con le quali mi trovo molto bene. Con tutte. Mia sorella vive a Firenze e appena posso vado a trovarla. Come amo Verona. Sto anche cercando di imparare la vostra lingua. Ma la cosa che più mi piace è la vostra passione, la vostra storia».
>>La sua è stata anche condizionata da alcuni gravi infortuni: tornare è stato più duro dal punto di vista fisico o da quello mentale?
«Penso entrambi. Fisicamente, specie dopo il secondo intervento chirurgico, è stato difficilissimo. La mia gamba era diventata molto piccola e debole, c’è voluto tantissimo lavoro per tornare in forma. E per farlo l’aspetto mentale è stato decisivo. Quella è stata la vera sfida. All’inizio era difficile riuscire a vedere la luce alla fine del tunnel, convincersi che sarei tornata a sciare ad alto livello».
>>Da bambina avrebbe mai immaginato di arrivare a questo punto?
«No. Oddio, diventare campionessa olimpica è sempre stato il mio sogno, ma non ho mai lontanamente pensato di riuscire a vincere così tanto».
>>Per riuscirci ha fatto tanti sacrifici: ha qualche rimpianto, qualcosa che le è mancato?
«Sicuramente non ho avuto una normale infanzia. So di non aver avuto tante cose che invece i miei amici hanno goduto e ho vissuto anche momenti brutti, ma se potessi tornare indietro non cambierei nulla. Ho avuto una grande vita, ho fatto grandi esperienze, ho conosciuto persone incredibili e amo quello che faccio, soprattutto sciare sciare. No, non cambierei nulla della mia vita».
>>Non c’è davvero nulla che vorrebbe e che non è ancora riuscita a fare?
(ci pensa a lungo) «Ad essere sincera non ci ho mai pensato... Ma sì, mi piacerebbe finire sulla copertina di Vogue. Sarebbe figo».
>>Beh, sui rotocalchi c’è andata spesso. Anche recentemente per il presunto legame con Lewis Hamilton.
(sorride) «Lo conosco».
>>Ci dica almeno se è bravo sugli sci?
«Guardate che lui è uno snowboardista. E davvero bravo. Quando abbiamo sciato insieme riusciva a starmi dietro senza problemi. E vi assicuro che non è facile, specie su una tavola. Non ci riesce nessuno. Lui sì. Mi ha impressionato».
>>Vi sentite ancora?
«Certo, è mio amico. Lo siamo da un paio di anni. Entrambi facciamo due sport pericolosi, condividiamo le pressioni, i riflettori dei media. E poi anche lui ama i cani. Ne ha due, Coco e Roscoe, e non si separa da loro».
>>Le piacerebbe provare la sua Mercedes?
«Eccome».
>>E magari anche la Yamaha di Rossi? Lei in curva piega e accelera come Valentino...
(sorride) «Vero, come è vero che amo gli sport motoristici. E sì, mi piacerebbe. Ma preferirei una Formula 1. Sapete, è più sicura».