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Volley Savigliano, brutta sconfitta casalinga

La matricola Monge-Gerbaudo travolta da Abba Pineto

Ci sta perdere contro chi è indubitabilmente più forte. Meno il non aver giocato come si sarebbe dovuto, per quanto la caratura dell’avversario concedesse ristretti margini di manovra. Il Pala San Giorgio rimane terra di conquista. La matricola Monge-Gerbaudo viene travolta dal treno di Abba Pineto, arrivato in Granda per la trasferta più lontana (dopo Torino) deciso a riscattare lo scivolone casalingo contro San Donà di Piave (prossimo avversario del Savigliano). Senza storia la trama della gara, abruzzesi superiori sotto ogni aspetto: fisico, tecnica, esperienza. Il sipario è calato dopo appena un’ora e 8 minuti: 22 minuti sono durati il primo e il secondo parziale, 24 minuti il terzo.

Rispetto allo starting six di Brugherio, coach Bonifetto è partito con la novità di Garelli al posto di capitan Bossolasco, poi subentrato alla fine del terzo. Nel corso della breve contesa avrebbe poi rimescolato di continuo le carte, come a volersele giocare tutte (anche Cravero in battuta tattica) e al contempo tenere alta la tensione di una squadra incline alla rassegnazione e che, eccetto l’avvio del terzo set (subito un perentorio primo tempo di Dutto, poi 3-0 e 5-3 con un Bossolasco almeno lui gagliardo) non è mai riuscita ad impugnare le redini della partita. L’allenatore del Savigliano ha alternato i due liberi (Gallo, Rabbia, di nuovo Gallo) e i due opposti (Bosio e un Ghibaudo un po’ contrariato perché poco cercato); nel terzo set ha buttato dentro anche Gonella e il secondo palleggiatore Testa. Ma non c’è stato verso.

Di là della rete c’era una squadra che ha raccolto di tutto e quasi sempre messo schiacciatori e centrali nelle condizioni ideali per sprigionare tutta la loro potenza di fuoco; a 40 anni capitan Calonico dice ancora la sua, Disabato è un valido S2. Come MVP è stato premiato il portentoso Bertoli, che a fine partita ha dichiarato: «In questa stagione non avevamo mai giocato così bene, siamo stati quasi perfetti in ogni fondamentale, per noi attaccanti è stato tutto più facile. Loro sono una buona squadra ma oggi non li abbiamo fatto respirare».

Ma il consueto doppio omaggio (la maglia offerta da Volley Sport Torino e il pacco di leccornie di “Dolci e sapori”) avrebbe potuto portarselo a casa il palleggiatore Catone, 20 anni, che dirige le operazioni come un veterano, per lui 8,5 di valutazione, la più alta; o lo svedese Link, partito in sordina ma poi lui pure incontenibile (sua la chiusura del primo set); o il libero Pesare, una ricezione positiva al 59%, un punto percentuale sotto quella di squadra, il dato di una grande solidità (49 per Savigliano). In fatto di punti a muro e in battuta, doppio 4-1 degli adriatici. Malintesi e mancate connessioni sotto rete, free ball spese per via di contrattacchi abortiti: l’immagine dei padroni di casa in bambola è tutta nel match point, nella lettura sbagliata di Galaverna sulla battuta manco irresistibile di Persoglia.

MONGE GERBAUDO SAVIGLIANO - ABBA PINETO 0-3  (17-25, 13-25, 15-25)
Monge-Gerbaudo Savigliano: Vittone, Galaverna 8, Ghio 1, Bosio 1, Garelli 1, Dutto 4, Rabbia, Cravero, Gallo, Testa, Gonella 1, Ghibaudo 6, Bossolasco 8, Bergesio. All. Bonifetto.
Abba Pineto: Catone 1, Bertoli 15, Persoglia 8, Link 19, Disabato 7, Calonico 9, Giuliani, Pesare, Omaggi, Del Campo, Leoni, Montanaro, Fioretti, Marolla, Martinelli. All. Rovinelli.

Un rabbuiato Roberto Bonifetto ha lamentato il fatto che sia stata sprecata l’opportunità di crescere, di temprarsi per poi giocare al meglio le sfide alla portata: «Già in settimana non abbiamo avuto l’approccio corretto, non so se per timore o mancanza di cattiveria, il problema è che in queste partite se parti male poi non le raddrizzi e vieni preso a pallate. La sconfitta ci può stare contro un avversario come Pineto, ma non in questa maniera, non con queste proporzioni. Così non ci divertiamo e non va bene, non possiamo permettercelo perché poi queste batoste ce le portiamo sul groppone e bisogna smaltirle. Possiamo fare meglio, per la prima volta non sono contento. Siamo però un gruppo, se è andata male mi ci metto anche io».

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