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Volley - Che amarezza quel bronzo oscurato

La bufera sul caso Egonu ha travolto una medaglia storica dell'Italia che meritava maggiore considerazione

TORINO - Stemperata la bufera per il caso Egonu e confermata la condanna per chi sui Social esprime giudizi offensivi, oggi si può guardare al risultato sportivo dell’Italia ai Mondiali di volley femminile con un metro di misura diverso. L’Italia sabato ha conquistato un bronzo ai Mondiali. Non lo aveva mai fatto e così porta nel suo albo la terza medaglia iridata della sua storia con il femminile. Non è poco. Anzi, la Federazione ha parlato dal primo momento di risultato storico che si unisce agli altri traguardi storici di questa estate in cui la pallavolo italiana ha dominato il panorama internazionale. È mancata la chicca finale con le azzurre, ma si resta comunque nel perimetro di un’eccellenza che tutto il mondo ci invidia. Da qui nasce lo sgomento della Federazione che ha subito l’oscuramento del risultato sportivo che è passato in secondo piano rispetto al caso Egonu. Così tanto urlato sui media da creare, forse, anche molta irritazione. Perché il tema degli insulti sui Social, già altre volte affrontato e già altre volte foriero di buoni consigli, non ha nulla a che vedere con il traguardo sportivo dell’Italia, di Paola Egonu e delle avversarie.

LE DOMANDE

Poiché il risultato sportivo è stato relegato in un angolo occorrerà che la Federazione apra una seria riflessione su quanto avvenuto e su come evitare che si possa ripetere. Perché nello sport si volta pagina subito e si pensa subito al nuovo obiettivo. Sorgono in questo quadro alcune domande lecite: perché quello sfogo privato, umanamente comprensibile, in un contesto pubblico? Perché il video rubato ha fatto il giro del mondo in pochi minuti? Qualcuno aveva interesse a spostare l’attenzione mediatica dai successi della pallavolo italiana alle vicende umane di Paola Egonu? Cosa fare, di più e di meglio, per proteggere l’opposto azzurro? Sono domande legittime anche se le risposte richiederanno approfondite valutazioni. Alla Federazione il compito di porsele per non essere nuovamente spiazzata quando la posta in gioco sarà altissima. Per l’Italia del volley e per Paola Egonu diventa un appuntamento fondamentale Parigi 2024. Sarà necessario arrivarci preparati.

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