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Hacker sul sito della Wada: "Sostanze vietate ad atleti Usa. Accuse alle Williams e alla la Biles"

EPA

I pirati informatici pubblicano documenti recuperati dall'Agenzia mondiale antidoping che svelerebbero l'uso di sostanze proibite per "uso terapeutico", eccezione ammessa per l'esenzione. Spuntano i nomi di Simone Biles e delle sorelle Williams

TORINO - Offensiva degli hacker contro gli atleti statunitensi che hanno partecipato alle Olimpiadi di Rio. Il gruppo denominato 'Fancy Bear's', su una piattaforma multimediale, ha pubblicato una serie di documenti recuperati direttamente nel database della Wada, l'Agenzia mondiale antidoping, già violata nelle scorse settimane. Si tratta di documenti che rivelerebbero come alcuni campioni a stelle e strisce avrebbero assunto sostanze vietate negli ultimi anni, ma presentando la ricetta medica che indicava un "uso terapeutico" del farmaco, e quindi garantiva l'esenzione.

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I nomi che spuntano sono quelli dell'olimpionica della ginnastica Simone Biles, quattro ori ai Giochi di Rio, delle tenniste Serena e Venus Williams, della fuoriclasse del basket Elena Delle Donne. La Biles avrebbe fatto uso di metilfenidato e anfetamine, sempre con prescrizione medica; Elena Delle Donne di anfetamine e idrocortisone; Serena Williams avrebbe assunto oxycodone e hydromophone, sostanze oppiacee, oltre a prednisone, prednisolone e methylprednisolone, in vari periodi della sua carriera. Anche la sorella Venus compare in questi documenti, e anche per lei ricette per triamcinolone (ormone antifiammatorio) e prednisone. Non ci sono, al momento, conferme e reazioni ufficiali.

GLI USA NON CI STANNO L'Usada, l'agenzia antidoping statunitense, difende gli atleti olimpici americani spiegando che "non hanno fatto nulla di sbagliato e hanno sempre seguito le regole per ottenere il premesso ad usare medicine necessarie". L'Usada definisce quindi "codardo e spregevole" che hacker russi abbiano rubato informazioni con l'intento di diffamare atleti e ingannare l'opinione pubblica.

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