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Rio 2016, Pallanuoto: Italia ko con la Serbia 10-8. Niente finale

 

Il Settebello sconfitto in semifinale, sfiderà il Montenegro per il bronzo

RIO DE JANEIRO - È stata una semifinale con poca storia quella fra Italia e Serbia, vincitrice per 10-8, nel torneo olimpico di pallanuoto. Troppo forti i campioni del mondo in carica per il Settebello del ct Alessandro Campagna, che sognava la finale per prendersi la rivincita su quella Croazia che batté gli azzurri nella sfida per l'oro di Londra 2012. Invece contro i croati giocheranno un derby che già si annuncia 'bollentè i serbi, mentre gli azzurri se la vedranno con il Montenegro per il bronzo. La partita che ha visto ben 11 giocatori della Pro Recco in vasca, sette nelle file italiane e quattro in quelle serbe, era già sul 6-0 per i rivali di Tempesti e soci a metà del secondo quarto, e questo dice molto, oltre al fatto che nello stesso tempo di gioco gli azzurri, nonostante schierassero la formazione migliore (e la più esperta), per tre volte non erano riusciti a sfruttare la superiorità.

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BRUTTA PARTENZA - Ma il divario tecnico era stato evidente, così come l'abilità dei serbi in marcatura, a volte ai limiti della regolarità ma sempre terribilmente efficace. Il primo gol dell'Italia, spinta dal sostegno del pubblico brasiliano, arrivava a 1'52" dalla fine del secondo quarto con un tiro dalla lunga distanza di Gallo, a cui faceva seguito la seconda rete con una prodezza di Velotto, talento della Canottieri Napoli e il più giovane della squadra di Campagna. Ma si trattava solo un brillare temporaneo, perché la Serbia riprendeva subito in mano il pallino del gioco e il match continuava a non avere storia, con un terzo periodo in cui l'Italia cambiava portiere (Del Lungo al posto del 37enne Tempesti) e veniva segnato solo un gol, per il 2-7 complessivo per l'aquila serba. L'Italia giocava da par suo solo nell'ultimo quarto, vinto col parziale di 6-3: il gol lampo di Presciutti era subito 'neutralizzatò da quello di Filipovic, ma poi l'Italia prendeva il sopravvento e segnava con Velotto, Figlioli, carioca diventato australiano prima di passare con gli azzurri, ancora Presciutti, Gallo e Bodegas. Il gol di quest'ultimo a quattro secondi dalla fine testimoniava di una reazione tardiva e rendeva, se possibile, ancor più amara questa sconfitta.

AMAREZZA CAMPAGNA - «Abbiamo perso una grande opportunità. Peccato per il nostro avvio così intimorito e poco spregiudicato, quel 6-0 all'avvio non rispecchiava i valori. L'abbiamo regalata". Così il ct dell'Italia di pallanuoto, Sandro Campagna, commenta la sconfitta con la Serbia nella semifinale del torneo olimpico a Rio. «Ora dobbiamo concentrarci sul bronzo, un obiettivo molto importante. Anche il Montenegro è una squadra fisica e spero che i ragazzi oggi abbiano imparato la lezione anche sul piano nervoso», ha proseguito ai microfoni della Rai «La Serbia merita la finale olimpica per quello che ha fatto vedere negli ultimi anni - ha proseguito il tecnico del Settebello - ma abbiamo preso gol non previsti e non abbiamo seguito il piano-partita. Potevamo farli 'incartarè un pò prima. C'è comunque stato grande impegno e sacrificio da parte di tutti, dobbiamo concentrarci sul bronzo».

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