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Skateboarding ai Giochi, ma gli appassionati "votano" no

EPA

Petizione degli stessi skater per dire no all'inclusione della loro disciplina all'Olimpiade di Tokyo del 2020

TORINO - Il vicepresidente del Cio John Coates giudica positivo il fatto che cinque nuovi sport siano in lizza per essere inclusi nel programma olimpico di Tokyo 2020, e che la petizione online con cui migliaia di skateboarder chiedono che la loro disciplina non venga selezionata per i Giochi "è frutto di un grosso equivoco". Gli altri sport presi in considerazione sono baseball/softball, surf, karate e arrampicata, e tutti spingono per esserci.

Lo skate, la tavola con le rotelle, incontra invece impreviste difficoltà, perché sono gli stessi praticanti, in particolare quelli americani, a fare pressione affinché la loro 'passione' resti fuori dalle Olimpiadi. In pochi giorni la petizione online ha già raccolto più di 5000 adesioni, e si fa presente che "lo Skateboarding non è uno sport. Non vogliamo essere sfruttati e trasformati in qualcosa di diverso per far parte del programma delle Olimpiadi. Siamo certi che questo cambierebbe il volto dello Skateboarding, e limiterebbe l'individualismo e la libertà di chi lo pratica. Ci auguriamo di rimanere fuori dai Giochi".

Intanto prende posizione anche il presidente della Wsf, ente mondiale dello Skate, Tim McFerran, secondo il quale "questi ragazzi si sbagliano: l'inclusione della nostra disciplina nel programma olimpico porterebbe enormi benefici a tutto il movimento".

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