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Omicidio Sacchi:padre,dicevo non fidarsi

"Luca conosceva 'contatto'. Amico liceo, rivisti da 5-6 mesi"
(ANSA) - ROMA, 30 OTT - "Mio figlio era stupendo e sempre col sorriso, sempre pronto allo scherzo e aveva tanta voglia di vivere. Tutti lo conoscevano per il bravo ragazzo che era. Gli dicevo di non fidarsi e di stare attento anche a suo fratello. Aveva passione per lo sport. Dopo la morte ho indossato anche i suoi indumenti per prendere coraggio". Lo ha detto Alfonso Sacchi, papà di Luca, il 24enne ucciso a Roma, nel corso di una conferenza stampa indetta dalla famiglia nella Capitale. Il 'contatto' con i pusher, nell'ordinanza indicato come "conoscenza intima" di Luca Sacchi, è "un ragazzo che mio figlio conosceva: questa persona l'aveva rivista da 5 o 6 mesi, si conoscevano dai tempi del liceo", ha aggiunto Alfonso Sacchi. "In alcuni giornali di ieri è apparsa una frase secondo cui per la famiglia Sacchi è immorale difendere Anastasia, sono parole erroneamente intercettate. Quando si parla di lei bisogna camminare con piedi di piombo. Allo stato lei è persona offesa", ha detto il legale della famiglia Sacchi.

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