La Redazione giovedì 16 agosto 2018, 16:28
(ANSA) - ROMA, 16 AGO - Una giovane svedese di religione
musulmana si è vista riconoscere da un giudice il diritto ad un
risarcimento da parte di un'azienda dopo che il suo colloquio
per un impiego era stato interrotto quando aveva rifiutato di
stringere la mano ad un uomo.
Secondo quanto riferisce la Bbc, Farah Alhajeh, 24 anni, era
alla ricerca di un impiego in un ufficio di traduzioni nella
città di Uppsala. Ma la sua richiesta è stata respinta non
appena ha rifiutato di stringere la mano ad uno degli
intervistatori, portando invece la mano al cuore. Un
comportamento tenuto da molte donne musulmane praticanti per
evitare ogni contatto fisico con uomini che non fanno parte
della loro famiglia.
Un giudice del lavoro ha giudicato la decisione dell'azienda
come discriminatoria e l'ha condannata a pagare alla donna un
risarcimento di 40.000 corone (circa 3.400 euro).
Abbonati a Tuttosport
L'edizione digitale del giornale, sempre con te
Ovunque ti trovi, tutte le informazioni su: partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti,
rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.
Sempre con te, come vuoi