Quindi, immagina una netta separazione tra mobilità utile e mobilità per passione?
“Non dobbiamo mai dimenticare da dove veniamo, per capire dove andremo. Il muoversi rapidamente, la velocità, furono una grande conquista del secolo scorso. La democratizzazione che ha dato la mobilità, ha permesso alla gente di muoversi e vedere le cose. È un fatto culturale e in questo fatto culturale rientrano anche i matti come me, che sono appassionati del motore a scoppio, sono appassionati della macchina prestazionale, della moto prestazionale, e anche della bicicletta, purché sia prestazionale”.