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Maven, la piattaforma GM per affittare la propria auto

Nuovo passo in avanti di General Motors per diventare un provider di mobilità: creare una community per mettere a disposizione la propria auto ad altri utenti

ROMA - Il futuro della mobilità, prima che elettrico e autonomo, sarà condiviso. Come tutto, come le case che sono diventate uno degli affari più importanti anche attraverso enormi comunità digitali come quella di Airbnb.

Ed è proprio su quella falsariga che General Motors vuole realizzare la sua comunità digitale, fatta di macchine di proprietà affittate quando non usate dai loro legittimi proprietari. Il meccanismo sembra pronto a funzionare così: i proprietari inseriscono il loro annuncio sulla piattaforma Maven, la divisione car-sharing di G.M. E se la macchina si condivide con l’affittuario, i proventi dell’affitto vengono condivisi tra proprietario e Casa automobilistica.

A guardare bene, trattasi dell’ultima tendenza automotive, nella quale i costruttori da produttori si trasformano in una società di servizi di mobilità. Rispetto all’attuale situazione, dove Maven già affittava auto a privati, tipo Uber, cambia il fatto sostanziale che prima le vetture rimanevano di proprietà di G.M., ora sono dei proprietari stessi. È il futuro ragazzi, lasciatelo entrare: condiviso, s’intende.

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