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“Ferrari senza capo, avrei preso Newey. Ecco il vero punto debole”

L’intervista all’ingegner Giorgio Stirano, uno dei più prolifici e stimati progettisti italiani: “Si sente il vuoto di un direttore tecnico”

Passano gli anni, cambiano le giustificazioni, ma non la sostanza dei fatti. Dal «dobbiamo capire» di binottiana memoria si è passati alla necessità «sfruttare il potenziale della vettura», ma il Mondiale resta un tabù per la Ferrari, che si appresta a vivere la gara di casa a Imola e che è reduce da Miami, dove ha offerto una prestazione a dir poco imbarazzante, innescando mille dubbi sulla competitività della SF-25, sulla competenza dei tecnici che l’hanno progettata e la mancanza di figure di riferimento nei ruoli apicali. Tante le possibili cause del flop ferrarista: da problemi di carattere aerodinamico, a quelli innescati dalla nuova sospensione anteriore, dalla mancanza di sostanziali aggiornamenti, ai limiti strutturali della trasmissione.

Ferrari, parla Stirano

Per capire cosa sta accadendo in quel di Maranello e se ci sia la possibilità di invertire la rotta ci siamo rivolti all’ingegner Giorgio Stirano, uno dei più prolifici e stimati progettisti italiani, un passato in Formula 1 con Osella ed Alfa Romeo, consulente di Frank Williams e Patrick Head nell’incidente di Ayrton Senna ad Imola e due volte vincitore del Mondiale Endurance con le Alba Gruppo C junior di sua costruzione, nonché detentore di numerosi brevetti nel campo delle sospensioni per vetture ad alte prestazioni ed anche con un intensa attività nel campo delle vetture stradali di alte prestazioni.

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