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Bagnaia e la nuova stagione con la Ducati: "Voglio sposarmi con il n°1"

A Portimao si inizia con il torinese campione in carica e nominato al Laureus come “Ritorno dell’Anno”


 
A proposito di Ducati: la infastidisce sentire chi sostiene che lei vince per merito della moto? 

«Non posso piacere a tutti, valeva persino per Rossi e Marquez. C’era chi sosteneva come vincessero grazie alla Honda . Quindi non sono il primo a cui succede. Ci sarà sempre un 10% di detrattori, non puoi farci niente. Ho imparato a dare il giusto peso a questi giudizi: nella storia rimangono i titoli e l'albo d'oro e, con tutto il rispetto, non i commenti. E comunque aggiungo una considerazione».  
 
Prego.
 
«Le Ducati in pista sono otto, e la condivisione dei dati permette, nel corso del weekend, a un pilota in difficoltà di ritrovare la competitività. A volte, il sabato ero più veloce di tutti, poi la domenica c’erano alcuni parimarca con il mio passo. Non mi lamento, perché a volte ero io il pilota in difficoltà che è stato aiutato proprio dallo studio dei dati altrui. La condivisione è la forza della Ducati. E prevalere nel gruppo dei ducatisti è già un obiettivo importante».  
Il suo maestro Valentino ha saputo difendere il titolo, infilando anche una striscia di cinque trionfi tra 500 e MotoGP: le ha dato qualche consiglio? 

«La sua opinione è preziosa: io e Vale abbiamo parlato della stagione che sta per iniziare, mi ha consigliato di rimanere tranquillo e continuare a fare ciò che ho fatto finora e che funziona. Mi concentro su me stesso, per migliorare quelle aree in cui ho delle lacune».  
 
Le lacune non sembra averle la nuova Ducati, a giudicare dai test.

«Premessa: è sempre difficile giudicare i test, non sai mai cosa fanno i rivali. E poi non è detto che siano la verità assoluta: l’anno scorso noi partimmo in difficoltà, poi abbiamo vinto il titolo. Detto questo, sono felice, perché ho conosciuto la GP23 in Malesia, a inizio febbraio, e sebbene l’inizio non sia stato semplicissimo, siamo cresciuti tantissimo in quei tre giorni. E dieci giorni fa a Portimao i test sono stati perfetti, ho potuto spingere dall’inizio alla fine. La nuova moto si sposa bene con il mio stile e ora posso concentrarmi soltanto sulla gara. Anzi, le gare».  
 
Come si pone di fronte alla Sprint? 


«È la più grande novità da quando sono nel Mondiale. Con una gara breve serve un approccio diverso, perché in un GP non sempre puoi spingere dall’inizio, ma prima di dare un giudizio sulla Sprint dovrei affrontarne una. Certo, di solito parto bene e sono veloce nei primi giri...».
 
Con 21 GP e 42 partenze, il calendario è diventato eccessivo? 


«Prima di giudicare, vorrei vivere la stagione. L’incognita non è tanto a livello fisico, perché siamo tutti preparati, ma mentale: non sarà facile mantenere alta la concentrazione per così tanto tempo. E il finale, con tante gare di seguito, non lascerà spazio per tirare il fiato».  
 
Una corsa infinita verso il titolo-bis: quali sono i rivali? 

«Quartararo, Marquez e Bastianini. Ma vedo competitivi anche tutti i piloti Aprilia, e altri ducatisti come Martin, Marini e Bezzecchi».  
 
Com’è stato l’inizio della relazione tra compagni di squadra con Bastianini? 

«Enea è uno dei più grandi talenti contro cui ho gareggiato. Ci conosciamo dal 2006, ci siamo sfidati quasi ogni anno ed è sempre stato velocissimo. Ora lui sta imparando un nuovo metodo».  
 
Avere due anni in più di militanza all’interno del team ufficiale rappresenta un vantaggio per lei? 


«Penso che Bastianini acquisirà in fretta il metodo. Certo, il salto da un team satellite a quello ufficiale lo senti, perché capisci che il tuo lavoro cambia le sorti di una moto, nel bene o nel male. Secondo me nei test ha lavorato bene, facendo ciò che doveva fare, e me l’aspetto subito davanti».  
 
L’Italia è il Paese dei dualismi: il prossimo sarà il vostro? 

«Finora abbiamo collaborato bene, ora iniziano le gare ed entrambi vogliamo vincere. L’importante è che l’atmosfera nel box rimanga così: battagliare in pista con rispetto è possibile».  
 
Oggi è in nomination per il miglior ritorno: a quando la nomination per il premio Laureus assoluto? 

«Devo vincere qualche altro Mondiale. Per ora, sono felice di essere nella lista dei nominati, è buono per me e per il motociclismo. Valentino si è aggiudicato il Laureus, ci provo anch’io: del resto l’ho già imitato vincendo la MotoGP...».
 

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