ROMA - «È la migliore situazione che potessi incontrare: tutti i piloti vogliono correre nel miglior team possibile. Io l'ho fatto nel 2016 in Moto3 e lo farà anche l'anno prossimo in Moto2». Così il pilota della KTM Brad Binder, commenta il salto di categoria: dopo aver conquistato il titolo in quella minima, passerà in quella intermedia, restando sempre con la stessa scuderia. «Non potevo chiedere di meglio, sono emozionatissimo - continua - nelle ultime settimane ho contato i giorni che mancavano prima di poter salire su una Moto2». Purtroppo per Binder però, l'approccio con la nuova moto è stato caratterizzato dalla sfortuna: dopo una caduta nei test di Valencia il pilota sudafricano ha riportato una frattura al braccio sinistro ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Operazione ok, ora approfitterà della pausa invernale per recuperare.
LA SVOLTA DI JEREZ La pausa dalla pista è anche l'occasione, per Binder, di ripensare a un 2016 vissuto al top: «Quando ci penso, realizzo che è stato un anno incredibile ed è quasi un peccato che stia per finire. Abbiamo lavorato duro prima dell'inizio della stagione e pensavo 'Ok, è l'occasione giusta per provarci'. Tutto è andato bene fin dai primi test, avevo un gran feeling con la moto perché era molto simile a quella dell'anno prima». Binder ha capito che veramente il mondiale poteva essere suo, dopo il Gp di Jerez, vinto dopo un'incredibile rimonta. In Spagna partiva da ultimo in griglia per una penalità: «Quel Gran Premio è stata la svolta - prosegue - Siamo partiti in ultima posizione e abbiamo vinto. È stato lì che ho pensato 'Posso farcela per davvero'».