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MotoGp, Bradl parla dello stress fisico e mentale

EPA
Lo spunto gli è stato dato dal ritiro del suo connazionale, Jonas Folger

TORINO - La MotoGp è mentalmente e fisicamente molto impegnativa. Ad affermarlo è Stefan Bradl, in un'intervista a Speedweek. Il pilota tedesco è stato Campione del Mondo di Moto 2 nel 2011, ha corso nella classe regina per cinque anni, mentre la stagione passata nella Superbike. Lo spunto gli è stato dato dal ritiro del suo connazionale, Jonas Folger, che a sorpresa qualche giorno fa ha annunciato la decisione di fermarsi per tutto il 2018.

LE DICHIARAZIONI «È stato sicuramente uno shock, perché non pensavo che la malattia di Jonas lo colpisse in modo così determinante, al punto da dover cancellare l'intera stagione 2018», ha affermato Bradl. A Folger lo scorso ottobre è stata, infatti, diagnosticata la sindrome di Gilbert. «Mi sono accorto che la MotoGP chiede molto di più al fisico rispetto alla Moto2 e non solo, tutto viene moltiplicato - ha continuato - Nella classe regina, i fine settimana sono completamente pieni di impegni dal giovedì mattina alla domenica sera, puoi a malapena staccare per una mezz’ora». «La pressione che proviene dall’esterno è altissima. Se poi sei l’unico pilota di una nazione - come è accaduto a Folger - tutti gli occhi sono puntati su di te. L’ho provato sulla mia pelle e penso che anche Jonas sappia quello di cui sto parlando», ha concluso Bradl.

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