Artisti contemporanei, tatuatori e tatuati, opere e interpreti del passato si incontreranno per dialogare in un percorso che guida il pubblico verso una riflessione sull’uso sociale, artistico e culturale del corpo. Tutto questo è Tattoo, L'arte sulla pelle, al via da domani fino al 3 marzo. La mostra, allestita all'interno del MAO (Museo di Arte Orientale) a cura di Luca Beatrice e Alessandra Castellani, ripropone alcuni passaggi in cui l’Occidente si nutre di rappresentazioni dell’altro, facendo particolare attenzione ai popoli che praticano in maniera estensiva il tatuaggio e che hanno fortemente influenzato l’arte e la cultura contemporanea.

Verranno presentati strumenti collegati all’Arte del tatuaggio provenienti dall’Asia e dall’Oceania, grazie alla gentile concessione del Museo delle Civiltà di Roma, oltre a foto storiche scattate dal celebre fotografo Felice Beato negli anni 60 dell’800, insieme a scatti dei maori della Nuova Zelanda. A queste si accompagneranno anche delle stampe del noto artista Giapponese Kuniyoshi Utagawa che, nel 1827, pubblica una serie di eroi popolari giapponesi noti come i 108 eroi suikoden, famosa per essere diventata poi un riferimento iconografico per i tatuaggi. Disegni e oggetti provenienti dal museo di Antropologia criminale costituiranno, inoltre, parte integrante nel percorso dell’esposizione, dove il materiale storico e iconografico si sovrappone e interferisce con la cultura contemporanea del tatuaggio.