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"Sta male, vive per strada": il dramma di Maurizio Schillaci, ex Lazio e cugino di Totò

L'ex calciatore, che ha giocato anche con il Palermo e con il Messina, sta attraversando un momento delicato e difficile: l'appello, gli aiuti e i dettagli

La storia di Maurizio Schillaci

Negli anni '80, Schillaci sembrava essere destinato ad una brillante carriera calcistica, tanto che alcuni lo consideravano più talentuoso del cugino Totò Schillaci, celebre per essere stato l'eroe delle "Notti Magiche" dei Mondiali di Italia '90. Il suo percorso nel calcio iniziò a soli 17 anni con la maglia del Palermo, la squadra della sua città natale. Il suo talento emerse definitivamente al Licata, sotto la guida di Zdenek Zeman, in Serie C. Questo gli valse l'attenzione della Lazio, che lo ingaggiò nel 1986. A segnare profondamente la carriera calcistica di Schillaci furono dei problemi fisici. Con la Lazio, Schillaci scese in campo solo 11 volte, riuscendo a segnare un gol. Dopo appena un anno a Roma, iniziò il declino della sua carriera. Dopo il passaggio al Messina, Michele andò alla Juve Stabia e poi fece ritorno al Licata, ma in sei anni riuscì a segnare soltanto un'altra rete. Le sue difficoltà fisiche lo costrinsero a lasciare il calcio professionistico, segnando l'inizio di una lunga parabola discendente segnata da problemi di droga che lo ha portato a vivere oggi in condizioni precarie.

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