Borriello e il Milan
Nel corso dell'intervista Marco Borriello ha parlato anche degli inizi al Milan fino alla svolta con Conte alla Juve. "Non sono stato la bandiera per le squadre in cui ho giocato, cambiare quasi ogni anno club è impegnativo e non ti rende fedele agli occhi altrui, ma non è stata solo colpa mia. Sono stato di proprietà del Milan dai 15 anni ai 28 anni, nel Milan più forte degli ultimi 40 anni che aveva in squadra dei giocatori eccezionali. Ritrovarsi a non giocare e a stare in panchina ferma la tua crescita e ti spinge a pensare di spostarti: andavo in prestito un anno, facevo molto bene, mi richiamavano e di nuovo non giocavo. La stessa cosa è successa anche dai 28 ai 33 anni quando ero della Roma: arrivai nella capitale con una proprietà e l’anno successivo cambiò e con questo cambio, cambiarono anche le priorità e l’apporto tecnico. Finii di nuovo per andare in prestito ogni anno senza trovare una continuità”.
Borriello sulla Juventus: il ricordo di Conte
“Fu un’altra esperienza stupenda: Conte mi scelse a gennaio per entrare nella rosa e quell’anno vincemmo lo scudetto. Da quell’anno partì la cavalcata della Juventus che la portò a vincere per tanti anni. Conte è un uomo molto determinato e coerente; post partita facevamo sempre match analysis riguardando insieme la partita: rivedendosi si migliora tanto. Un aneddoto che ricorso è quello della gara contro il Cesena che venne rinviata e la rigiocammo il 25 aprile; io ero un po’ in difficoltà in quel momento e i tifosi della Juventus non mi volevano, avvertivo che l’ambiente non era a mio favore; quella mattina Conte si avvicinò e mi disse che vedeva il mio impegno in allenamento, di continuare così che il gol sarebbe arrivato ed effettivamente fu così: in quella partita entrai nella ripresa e segnai il gol che sbloccò la partita", ha ricordato l'ex calciatore.