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Perché Hamilton alla Ferrari non è come Cristiano Ronaldo alla Juventus

La critica all’età del britannico, poi, è ridicola e denota quanto, chi avanza certi dubbi, poco conosca i piloti, il mondo delle corse e la sua storia

Gli agit-prop dei social media, ormai a corto di materia per lanciare post acrimoniosi all’indirizzo di Jannik Sinner, si sono visti servire su un piatto d’argento un altro argomento sul quale scatenarsi. E non hanno perso tempo, perché poche ore dopo la notizia del passaggio di Lewis Hamilton alla Ferrari nel 2025, si sommavano dubbi e critiche striscianti. Due i punti più gettonati: “Hamilton è un altro affare Ronaldo” e “arriva alla Ferrari uno che ha 40 anni”.

Su un punto hanno ragione, se si guardano i risultati Hamilton è anche più di un Ronaldo, se invece il riferimento è all’operazione fatta a suo tempo dalla Juventus, è necessario fare alcune precisazioni. Intanto la Juventus non aveva preso un “pacco”, si veda il rendimento che CR7 ha avuto durante la permanenza in bianconero, e sui problemi finanziari ha avuto un peso determinante lo scoppio della pandemia. La Ferrari non ha certo problemi di portafoglio, potete leggere in queste pagine il rendiconto finanziario illustrato ieri. Operazione solo di marketing? Forse crescerà ancora la fama planetaria di Maranello, ma chi compra una Ferrari non lo fa perché la guida Hamilton in Formula 1, nemmeno se vince. La compra perché è una Ferrari, e tanto basta.

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