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La Ferrari è migliore di quanto non dicano i risultati

EPA

I risultati deludenti hanno molte spiegazioni. Ma resta possibile mettere la Mercedes sotto pressione

TORINO - La Ferrari che non vince, sostiene Marchionne, è un grande fastidio. Su questo è difficile non dargli ragione su tutta la linea. Come dice lo stesso presidente (che da ieri è anche amministratore delegato) la Ferrari è vicinissima alla Mercedes, ma l'ultimo passo è molto duro da compiere. In Formula 1 è così, non da oggi. E tuttavia, nonostante la classifica dopo 4 gare sia peggiore (di 31 punti) rispetto a quella dello scorso anno, la situazione non appare così negativa. Da una parte, la flessione dei risultati è arrivata per un calo di affidabilità, effetto collaterale della scelta necessaria (come ha sottolineato il Team Principal, Maurizio Arrivabene) di correre dei rischi per tentare di attaccare la Mercedes. Dall'altra parte, non si può negare che senza il tamponamento subito a Sochi, la Ferrari di Vettel sarebbe stata in grado di ottenere più di quanto non abbia ottenuto Raikkonen (terzo).

A Maranello ripetono la lezione mandata a memoria: bisogna qualificarsi bene (a Sochi l'impresa era riuscita, con Vettel in prima fila, poi retrocesso a causa di una penalità tecnica), bisogna partire alla grande (come era riuscito a Melbourne e, in parte, anche a Sochi) e a quel punto bisogna mettere pressione alla Mercedes.

I guai accusati sinora da Hamilton (cosa che rende nervoso l'ambiente, tanto che il direttore della squadra Toto Wolff ha sentito il bisogno di dire che non c'è alcun complotto ai suoi danni) dimostrano che nemmeno la Mercedes è imbattibile. Ma, ovvio, se Rosberg è in grado di guidare “con il gomito fuori dal finestrino” (per dirla con un eufemismo) è dura pensare che possa arrivare un errore decisivo.

A Barcellona, prossima tappa, su una pista tecnicamente significativa (ma non ostica come quella russa) la Ferrari avrà il nuovo motore più “rodato”, una nuova veste aerodinamica (ci sarà l'ala posteriore usata solo in prova nell'ultimo appuntamento), ci si augura maggiore fortuna. E a quel punto (forse) il fastidio di Marchionne passerà. E come a lui, passerà a tutti i tifosi della Rossa. Bisogna crederci.

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