BARCELLONA - «L'unico allarme rosso è quello che suona quando entrano le macchine nella pit-lane». Maurizio Arrivabene sdrammatizza e liquida con una battuta il problema riscontrato ieri da Kimi Raikkonen nei test di Barcellona. «Abbiamo sempre detto che non vogliamo essere arroganti, che bisogna essere umili e piedi per terra, a testa bassa, ma non sono preoccupato - ha spiegato il team principal della Ferrari ai microfoni di Sky Sport - La macchina è nuova, ci sono 40 mila componenti, è normale che ci siano delle cose da mettere a punto ma il motore è ok, alla faccia dei gufi». A metà della seconda giornata di test Sebastian Vettel ha chiuso terzo a un secondo da Hamilton, ma il tedesco ha girato solo con le medie mentre il pilota della Mercedes ha usato le soft.

MERCEDES PRIMA DELLA CLASSE - «Stamattina dovevamo girare come criceti ed è quello che abbiamo fatto, utilizzando sempre le medie - ha aggiunto Arrivabene - Sebastian ha detto di essere soddisfatto della macchina, noi continuiamo il nostro lavoro. Abbiamo girato molto e vogliamo continuare a girare, i tempi oggi non sono il nostro obiettivo. I test sono una partita a scacchi dove ognuno fa le sue mosse e nessuno si scopre. La Mercedes resta la prima della classe, sono loro quelli da battere, noi siamo qua per dargli fastidio e poi vedremo in Australia».

OBIETTIVI IMPORTANTI - Il presidente Marchionne ha detto chiaramente di aspettarsi molto dalla Ferrari già da Melbourne. «Il compito di un presidente è fissare gli obiettivi, il compito nostro è raggiungerli e si fa tutto il possibile per realizzarli - ha concluso Arrivabene - Il nostro ruolo è come quello degli allenatori di calcio: se vai bene sei un fenomeno, se vai male sei un idiota».

Formula Uno, Villeneuve duro: "Alonso? Guarda al conto in banca. Hamilton? Ormai è un rapper"