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La Ferrari non copia, ma conserva il suo dna: tra aggressività e crediti riscossi

Presentata la SF-24, la prima vera Rossa di Frederic Vasseur. Seguita la filosofia Red Bull mantenendo le proprie convinzioni. Sarà la macchina vincente dopo 17 anni di astinenza e delusioni?

TORINO - Un flash rosso. Più chiaro, non ancora nitido. Se la Ferrari sarà a fuoco, ovvero da titolo mondiale lo scopriremo presto. I piloti e gli ingegneri con i dati dei primi test, il programma la prossima settimana in Bahrain. I tifosi quella dopo, sempre sulla pista di Sahkir, dove il campionato di Formula 1 scatterà. Di sabato, in rispetto del Ramadan. Il digiuno musulmano che molto prosaicamente, ma anche con la sacralità che comporta la passione per la Rossa, a Maranello dura da 17 anni. Dal 2007, ultimo titolo piloti con Kimi Raikkonen, anche se l'anno dopo arrivò l'ultimo Costruttori. Poi solo attese frustrate, delusioni.

Ferrari SF-24, la presentazione

Eppure anche oggi, in una fredda e assolata mattina, fin dalle 9.30 il ponte di Fiorano è stato preso d'assalto per guardare i primissimi giri (tre a testa per Charles Leclerc e Carlos Sainz, 15 km totali in rispetto del regolamento per lo shakedown) con la SF-24, la nuova monoposto della Ferrari presentata alle 12 esatte in modo virtuale con un video di 1 minuto e 55 secondi. Abbastanza per capire che la Ferrari non è un clone della Red Bull. Ne ha seguito la filosofia vincente (naso più corto, pance più piccole e scavate sotto), ovvero di un'aerodinamica che spinge i flussi verso il basso.

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