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Ferrari, un altro ex a fare fortune di altre scuderie: Stella faro McLaren

EPA

L’ex ingegnere di Schumi ed Alonso è team principal della storica scuderia inglese rinata a Silverstone. E occhio a Binotto...

McLaren e l'imprinting di Stella

Ma non c’è dubbio che abbia dato già un tale imprinting con i piloti, tutti giovani ed esuberanti (Norris idolo, Piastri strappato all’Alpine, ma pure la riserva Alex Palou, pescato nella Indy), e un organico in crescita. Andrea ha in mente una squadra tutta genio e fantasia, fresca, giovane. Una specie di nuova Red Bull. Quello che alla Ferrari non si riesce (non si riuscirà mai?) a fare. «C’è un elemento di fondo nel mio ruolo ed è il fatto che la F1 sta diventando sempre più vasta e complessa - ragiona in un’intervista a FormnulaPassion -. Oggi abbiamo tre regolamenti: tecnico, sportivo e fi nanziario, strettamente interconnessi. Poi ci sono i partner, gli sponsor, i media… Anche a livello di leadership, perciò, è una scelta sensata avere più di una persona per coprire tutti gli aspetti. Io e Zak Brown ci integriamo bene: io penso più agli aspetti tecnici e ai rapporti interni al team, lui a quelli commerciali e alle macro strategie di McLaren Racing. Ma in fondo era così anche in passato, quando in Ferrari c’erano Todt, Ross Brawn e Montezemolo che lavoravano come un’entità singola. Anche oggi, se non hai un team principal di estrazione tecnica, ti serve un’autorità di questo genere».

Binotto in McLaren?

Sembra un’apertura per Mattia Binotto, che forse non a caso venerdì è ricomparso nel paddock dopo nove mesi d’assenza e alla vigilia della fine del periodo di gardening dopo la rottura col Cavallino (per nulla) Rampante, oltre ai già annunciati arrivi di David Sanchez, il primo trasfugo Ferrari della gestione Vasseur, e Rob Marshall, il delfino di Adrian Newey strappato alla Red Bull. «Dovevamo innescare una nuova fase, che è iniziata riorganizzando il reparto tecnico e quello aerodinamico. Sono stati i due passi più importanti, ma i cambiamenti continuano ad avvenire» sorride Stella, che loda Sanchez («una delle personalità più interessanti e creative della F1») che invece alla Ferrari era stato messo in un angolo. Ci crede la McLaren di Stella, ha una visione. «Vogliamo far parte del gruppo di testa entro la fine di questa stagione, ripetere questi ultimi risultati con frequenza. Per questo siamo aggressivi nello sviluppo, parte del quale ricadrà sul progetto 2024. Poi puntiamo ad andare regolarmente sul podio e, nel 2025, anche sul gradino più alto…».

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