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Ricciardo: "Temevo le telefonate di Helmut Marko"

Il temuto consulente della Red Bull era molto severo con i giovani piloti

ENSTONE - "Era sempre molto appassionato, sicuramente mi ha fatto crescere velocemente. Lo rispetto molto per questo". Daniel Ricciardo ricorda i suoi primi anni alla Red Bull e il suo rapporto con Helmut Marko. Il pilota australiano ha lasciato la Red Bull dopo un decennio per unirsi alla Renault, ma non dimentica il suo rapporto con l'uomo che poteva creare o distruggere la carriera di un giovane pilota, il temuto Helmut Marko. 

L'incidente nel 2010

Ricciardo ricorda anche cosa successe nel 2010, quando un infortunio in mountain bike lo costrinse ad abbandonare un test, mettendo a rischio la sua esperienza con la Red Bull. "Circa due settimane prima del test, ho avuto un incidente sulla mia mountain bike e mi sono fratturato il polso", ha raccontato. "Sapevo di non poter fare il primo test, non riuscivo a muovere la mano, ma sono volato a Jerez in Spagna per provare a dimostrare che almeno volevo provarci. Ho fatto un giro ma sono tornato direttamente ai box, poi squillò il mio telefono ed era Helmut Marko. Mi sono scusato e, dopo un lungo silenzio, mi ha detto 'Sei un idiota' e ha riagganciato".

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