ROMA - La Formula 1 non utilizza al massimo le potenzialità offerte dai nuovi media digitali. È in sintesi il pensiero di Sergio Marchionne, presidente della Ferrari, intervistato dal magazine Autosport. La National Football League statunitense ha da poco siglato un accordo milionario con Twitter per lo streaming delle partite del giovedì sera, mentre il patron del Circus Bernie Ecclestone, qualche tempo fa dichiarava di non essere interessato «a twittare, postare su Facebook e ad altre stupidaggini». Secondo Marchionne è quindi un «peccato» vedere che il settore digital della F1 «non sia proprio il più evoluto» al mondo. «Dobbiamo cambiare il modo in cui ci approcciamo ai tifosi e rendere la visione delle gare disponibile per tutti - ha spiegato Marchionne - Ci sono cose che vanno fatte e lo sanno tutti, noi stiamo spingendo perché siano fatte. Tutti i produttori di motori - noi, la Mercedes, la Honda e la Renault - hanno un interesse a lungo termine in questo sport».
TROPPO CLAMORE Poi Marchionne commenta il problema di governance che affligge la F1: si era capito subito che le nuove qualifiche non facevano al caso, ma è servito un lungo processo e un per tornare al vecchio modello. «Bisogna stare attenti quando c'è molta discussione pubblica attorno a questo sport. Le nuove qualifiche hanno creato un grande dibattito, nonostante team e piloti fossero assolutamente d'accordo sulla loro inefficacia - spiega Marchionne - avremmo potuto risolvere la questione in una via più pacifica e con meno clamore rispetto a quanto abbiamo fatto».