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Balotelli manda il Padova in Serie B: "Basta il pari". E nelle giovanili c'è il nipote!

Balotelli manda il Padova in Serie B: "Basta il pari". E nelle giovanili c'è il nipote! ANSA
Veneti a Lumezzane, dove Mario esordì, la prima chance promozione

Il calcio regala spesso incredibili storie tra intrecci, ricordi e aneddoti. Un frullato di situazioni che, soprattutto in casa biancoscudata, vanno dall’incredibile, basti pensare alle due finali playoff perse di fila dal Padova, ai record inutili. Nessuna squadra in tutta la C ha raccolto più punti negli ultimi 6 campionati in terza serie, questo compreso, un dato di cui la piazza, che di questa categoria non ne può più, avrebbe volentieri fatto a meno. Oggi però nel cuore della Val Gobbia affiancata alla più estesa Val Trompia, in Lumezzane-Padova, con i rossoblù già salvi, c’è un bivio di quelli irrinunciabili da non sbagliare. Ed è proprio strano, appunto incredibile, che a legare queste due squadre, assolutamente agli opposti per tradizione, pubblico e abitanti, sia Mario Balotelli, ancora oggi uno degli attaccanti più quotati. Non aveva ancora 16 anni quando 19 anni fa con il cognome Barwuah esordiva, grazie ad una deroga in Serie C, all’Euganeo, l’allenatore era Giancarlo D’Astoli, ancora oggi record di età per la categoria, in un Padova-Lumezzane.

Parla Balotelli

Ricordi? «È passata veramente una vita ma è stato un momento felice per me…», più tornato a Lumezzane? «Abitavo a Concesio (11 km da Lumezzane, ndr) e proprio davanti a casa avevo i campi da calcio dove mi allenavo nelle giovanili. Ci sono tornato un mese fa a vedere mio nipote Martin figlio di mio fratello Corrado che gioca proprio tra i giovani del Lumezzane». Pronostici? «Il Padova è chiaramente favorito, so che gli basta un pareggio. A Padova ho esordito e a Lumezzane sono cresciuto, sono due squadre che in modi diversi hanno avuto a che fare con la mia vita di calciatore. Padova, ma anche Vicenza, per le piazze che sono dovrebbero giocare in A, anzi spero che prima o poi ci arrivino». Il futuro di Mario giocatore? «Voglio giocare ancora, ma all’estero se possibile, vediamo, non ho ancora pensato, anche perché fino al 25 maggio sono legato al Genoa». I rossoblù sono salvi come il Lume. Dal Ferraris di Marassi al Tullio Saleri di Lumezzane che sarà tutto biancoscudato. Saranno quasi 4000 i padovani in trasferta in uno stadio che ne tiene 4200. D’altra parte la squadra rossoblù mediamente fa 300 spettatori compresi gli abbonati, il Padova quest’anno, con gli ultras presenti solo fuori dall’Euganeo, ha riempito tutte le curve. A Trieste erano oltre 2mila, qui il doppio. Ci sono tutte le condizioni perché il Padova festeggi in ritorno in B e come da tradizione fuori casa. Due risultati su tre, ma anche perdendo se il Vicenza, secondissimo, non vince a Trento. Merito di un campionato pazzesco con tanti record raccolti e di una squadra a tratti, soprattutto nell’andata, marziana.

Il gioiello Varas

Ci sarà, e partirà subito tra gli 11 che metterà in campo Matteo Andreoletti, anche Kevin Varas, il piccolo ecuadoregno che a suon di gran giocate è diventato, ma già dallo scorso anno, giocatore amato dal pubblico e imprescindibile per la squadra. Lui a Lumezzane ha giocato fi no a 8 anni fa. Un ex in campo e un ex in cerca di squadre, di blasone, perché le qualità di Mario Balotelli sono ancora quelle di SuperMario. Potrebbe essere un’idea per portare il Padova in A. Un passetto alla volta. Oggi intanto, fischio alle ore 16.30 il primo (scontato) step e poi sarà festa grande nella città del Santo che domenica ospita anche il 25° di una delle Maratone più importanti d’Italia.  

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