Diciott’anni fa di questi tempi avevano appena festeggiato, l’uno affianco all’altro, la vittoria della Champions League con il Milan. Trionfo per la precisione materializzatosi nella serata del 23 maggio 2007. Nella finale di Atene contro il Liverpool in effetti era andato in scena, in occasione del momentaneo gol dell’1-0, il più rocambolesco assist della carriera di Andrea Pirlo per Pippo Inzaghi. Il regista bresciano su punizione, infatti, aveva colpito il centravanti rossonero, il cui movimento aveva beffato Reina mandando così in vantaggio il Diavolo. Una rete diventata per certi aspetti iconica e da qualche giorno pure maggiorenne.
Inzaghi verso Palermo
A distanza di tanti anni potrebbe essere ora SuperPippo a ricambiare il favore all’amico di tanti successi rossoneri e in Nazionale (indelebile la vittoria del Mondiale 2006). Ma andiamo con ordine. L’allenatore piacentino, dopo aver pilotato il Pisa allo storico ritorno in Serie A dopo 34 anni, ha deciso di fare un passo indietro, comunicando alla dirigenza nerazzurra la decisione di non proseguire l’avventura. Non sarà, infatti, Inzaghi a guidare la squadra pisana nella prossima stagione. Dietro questa mossa si celano ragioni molteplici: da un lato la super offerta ricevuta dal Palermo che gli ha proposto un triennale per riportare nella massima serie i siciliani, dall’altro i dubbi sulla competitività della formazione toscana nella massima serie. Il club di Knaster, infatti, sembra orientato a puntare su una politica societaria fondata sui giovani talenti e volta al player-trading. Una filosofia simile a quella dell’Empoli degli ultimi anni, tanto per restare in zona. Non le condizioni ideali, secondo Inzaghi, per salvarsi tranquillamente. Obiettivo che Pippo, dopo le cocenti delusioni vissute con Benevento e Bologna, non può permettersi di fallire, se vuole scansare la scomoda etichetta di allenatore non adatto alla Serie A.