Frosinone, l'idolo Gallagher e la A conquistata

Stravaganza. Lo dicevamo all'inizio. Per fare il portiere deve essercene un pizzico. Turati con questo suo essere stravagante ha conquistato tanti tifosi. Prima al Sassuolo, poi alla Reggina e ora al Frosinone. Protagonista di una cavalcata incredibile con i suoi compagni, ha riportato a suon di parate la squadra in A dopo 4 anni. 20 clean sheet e appena 21 reti subite, miglior difesa della B, e le corse sotto la curva. Come dopo la promozione raggiunta. La festa negli spogliatoi e poi la voglia di andare ad abbracciare i tifosi. Ore 23.20, lo stadio andava via via a svuotarsi ma non la Curva. Lui esce dal tunnel e sotto una fitta pioggia corre verso i suoi sostenitori.

Boato, cori e ancora un'esultanza per il risultato ottenuto. Lui idolo gialloblù anche perché dopo ogni vittoria in casa ha cantato a squarciagola come un capo ultras. Megafono alla mano e via a incitare compagni e supporters. Protagonista dentro e fuori dal campo, per un calcio vissuto con entusiasmo e voglia di crescere. La passione per la musica e il sogno, quando era piccolo, di voler ripercorrere la strada fatta da Liam Gallagher, suo idolo. Calciatore? "No, grazie" diceva, voleva fare la rockstar, ma ora è diventato la star del Frosinone. Turati tra parate, megafono e quella corsa verso la Serie A che lo (ri)aspetta e magari stavolta da protagonista.