TORINO - Questa casa è un albergo diffuso, ma ancora per poco. Il settore giovanile del Toro cresce anno dopo anno: in termini di valore dei giocatori proposti alla prima squadra e pure coi risultati della Primavera in giù. Eppure manca un tassello chiave per lo sviluppo: il centro sportivo. Il Robaldo, appunto. Un argomento noto dalle parti del Filadelfia, un tema finora scottante, ma adesso si intravede la luce. Ne ha parlato Ruggero Ludergnani apertamente, esponendosi in maniera piuttosto netta sui prossimi passaggi: «A partire da agosto, le formazioni dall’Under 16 all’Under 13, andranno già lì in ritiro e giocheranno il campionato. Gli spogliatoi tra il campo 3 e 4 sono già operativi, per cui lo spazio c’è. I più grandi ripartono da Orbassano, fino al completamento dell'area più corposa del Robaldo. Idealmente a gennaio 2026 saremo tutti lì presenti. A quel punto anche le tre squadre più grandi disputeranno al Robaldo il proprio campionato».  

Ludergnani: "Il Robaldo ci aiuterà tanto"

Parole chiare, che identificano in maniera inequivocabile le tempistiche. Prima le formazioni dall’Under 16 in giù, poi a partire dal 2026 arriveranno anche Under 17, Under 18 e Primavera. Una notizia importante, un avviso estivo che servirà anche per attrarre talenti. Il Robaldo, d’altronde, è un asset chiave per il Toro del presente e soprattutto in ottica futura. Ludergnani a tal proposito avanza una considerazione di carattere generale, anche pensando al domani: «Ho parlato poco in questi 4 anni. Dovevo lavorare e dimostrare. Insieme al mio braccio destro Davide Caprari abbiamo fatto tanto. Il destino ha voluto che vincessimo prima lo scudetto Under 18, che è stato il primo gruppo ereditato quattro anni fa. La cosa che più mi rende felice è questa. Due anni fa abbiamo investito su Orbassano, per portare subito tre squadre che potessero lavorare bene. Questo aspetto ha alzato lo standard del settore giovanile. Ora entriamo in una nuova dimensione: il Robaldo ci aiuterà tanto. Apriamo una finestra e vediamo tutte le squadre. I ragazzi tra di loro si potranno conoscere. Gli allenatori potranno condividere molti più aspetti della quotidianità. Avremo un ambiente granata: sono tante piccole cose che non possono che portare vantaggi».

Il presente del vivaio passa dai tecnici

Robaldo, sì, ma anche presente. Ludergnani conferma in blocco tutti i tecnici del vivaio, facendo solo un breve accenno alla stagione appena terminata: «Qualche errore l’ho fatto. L’anno scorso con l’Under 18 abbiamo avuto dei problemi: eravamo sicuramente corti. Siamo a disposizione della prima squadra, fornendo giocatori giornalmente, ma l’anno scorso abbiamo pagato questo scotto. La rosa quest’anno era più lunga: da lì siamo andati a costruire il gruppo dello scudetto. A proposito degli allenatori, quest’anno mi è dispiaciuto tanto sollevare Tufano dall’incarico: la reputo una cosa non etica, pensando al settore giovanile, è stata la prima volta per me in 12 anni che faccio questo lavoro. Abbiamo pensato, in quel momento, di fare quel passaggio. Ci siamo presi dei rischi, abbiamo stravolto qualche gruppo, ma ho sempre avuto fiducia negli allenatori che abbiamo in casa. Ripartiremo dalla continuità. Stiamo solo facendo delle valutazioni sull’Under 16, perché La Rocca è uno di noi ed è coinvolto anche in altri nostri progetti, ma sostanzialmente confermiamo tutti gli allenatori. Con loro possiamo condividere un lavoro: c’è una sintonia totale. Queste sono cose che valgono più tutte le altre situazioni». Dunque, l’assetto è definito: Fioratti in Primavera, Vegliato in Under 18, Rebuffi in Under 17 e Catto in Under 15. Resta il nodo dell’Under 16, ma entro inizio luglio il Toro valuterà come muoversi.