Baroni, Vagnati e Cairo sono tornati a incontrarsi per stendere un nuovo proverbiale punto sul mercato e ancora una volta è emerso il problema dei problemi, ovvero il buco nero di due fasce quasi interamente da ricostruire, sia sotto il profilo offensivo, sia in ottica difensiva. Con il modulo di riferimento del 4-2-3-1, promosso da Baroni e favorevolmente ereditato post Vanoli (un vantaggio in partenza, almeno questo), la qualità e la creazione del gioco offensivo possono svilupparsi appieno solo in presenza di una rosa all’altezza per statura tecnica e personalità, quanto a esterni e trequartisti. E, parimenti, in una retroguardia a 4 è fondamentale disporre di terzini capaci non solo di partecipare con equilibrio e capacità alla fase difensiva, ma anche di far ripartire l’azione suggerendo una spinta adeguata sulle corsie.
Toro, a Biraghi serve concorrenza
Con il riscatto di Biraghi, dopo il prestito con diritto statuito a gennaio, solo parzialmente Vagnati sistemerà la fascia sinistra, in difesa. L’ex capitano viola, finito fuori rosa a fine ‘24, a settembre compirà 33 anni. E anche nelle sue prestazioni in granata, pur ben più produttive di quelle di Sosa (già restituito all’Ajax), è emersa una qual certa discontinuità. Insomma, Vagnati sta cercando di ingaggiare un altro terzino sinistro in grado di entrare subito in concorrenza con Biraghi: un secondo titolare, insomma. Ha trattato Hadjam, nazionale algerino dello Young Boys, così come l’inglese Brown del Gent e Vega dell’Argentinos Juniors, ma in questi ultimi giorni per ragioni economiche sono salite le quotazioni del nazionale ceco Jurasek, 24 anni, in quanto il Benfica sta valutando la possibilità di prestarlo di nuovo, dopo la stagione in Germania nell’Hoffenheim (solo 14 presenze nella Bundesliga: Jurasek non sarebbe certo una scelta di particolare qualità, ma una nuova scommessa alla Sosa).
La situazione sulla fascia destra
Sulla fascia destra difensiva, invece, la voragine è sicuramente maggiore, in quanto Pedersen (preso in fretta e furia pur di vendere Bellanova, non appena Cairo trovò l’accordo con l’Atalanta all’insaputa di Vanoli) ha ampiamente confermato i suoi limiti, già emersi col Sassuolo nella stagione precedente. È sul mercato, ed è tutto dire. In bilico anche Dembelé, destinato a un prestito formativo. Un’alternativa assolutamente forzata e riduttiva prevede di andare avanti con Walukiewicz da adattato a destra, come dovette fare per forza Vanoli in numerose circostanze nella scorsa stagione. Una soluzione non gradita da Baroni, comprensibilmente, giacché il polacco è un marcatore centrale classico. La prima scelta sul mercato per la fascia destra difensiva è Jackson Tchatchoua, buon motorino di spinta che Baroni aveva allenato a Verona con profitto. Trattativa in corso, il giocatore ha già dato la sua disponibilità: le distanze riguardano i club, le divergenze da superare tra domanda e offerta. Pro memoria, Vagnati seguiva lo stantuffo Tchatchoua già ai tempi di Vanoli: indicativo. Postilla: servirà poi un altro esterno destro difensivo, ovviamente, a meno che Cairo non imponga la permanenza di Pedersen come riserva, per ragioni economiche.
Dal mancato riscatto di Elmas a Ngonge
E adesso veniamo alla trequarti. Altro pro memoria: Elmas è stato restituito al Lipsia (17 milioni di riscatto: si immaginava fin da quando venne preso in prestito a gennaio che sarebbe finita così....), l’impalpabile Karamoh esce a parametro zero. Lazaro ha giocato a destra in posizione alta da adattato: può anche tornare in difesa da terzino, con Baroni, dato il suo eclettismo (su entrambe le fasce, oltretutto). Per il ruolo di esterno destro offensivo in pole c’è sicuramente Ngonge, senza spazio a Napoli, che il Torino ha chiesto in prestito con diritto all’interno della trattativa aperta dai campani per Milinkovic Savic. Il Napoli non vuole pagare la clausola rescissoria di Vanja (19,5 milioni, compresi i contributi di solidarietà), giacché andrebbe saldata in un’unica tranche, senza le canoniche rateizzazioni, un must per il mercato italiano. Il Torino chiede 20 milioni più il prestito con diritto di Ngonge, il Napoli è arrivato a 18 e vorrebbe un riscatto obbligatorio del belga. La trattativa proseguirà, anche perché Vanja ha già trovato un accordo col Napoli e Ngonge, a sua volta, sta spingendo per tornare a lavorare con Baroni, che l’aveva lanciato, valorizzato a Verona.
Come si evolve la trequarti granata
Come riserva di Ngonge o dello stesso Vlasic, confermato da trequartista centrale, il Torino sta poi trattando il 21enne Volpato, ala/fantasista di qualità in uscita dal Sassuolo, come rivelato negli ultimi giorni su queste colonne. Un’alternativa di mercato sempre di piede mancino, come Ngonge e Volpato, è Ikoné (proprietà Fiorentina, mancato riscatto da parte del Como): Vagnati lo aveva già seguito a gennaio ed è tornato a prendere informazioni. Sul versante opposto, invece (considerando il fatto che anche Baroni ama giocare con gli esterni dal piede “invertito” per favorire i loro accentramenti), un profilo oggetto di sondaggi ripetuti da parte del dt granata è Sottil, destro naturale, anche lui di proprietà viola, reduce dal prestito al Milan e prossimo a un nuovo trasferimento in affitto con diritto (contratto in scadenza nel ‘27). Come alternativa a sinistra, partendo dalla panchina, potrà trovare spazio il giovane Njie, già ben lanciato da Vanoli, poi stoppato dall’infortunio al malleolo. Anche con Baroni lo svedese potrà crescere grazie a un utilizzo coerente. Da valutare poi Perciun, altro jolly offensivo giovanissimo e di qualità: il moldavo potrebbe venir prestato affinché cresca in una Serie B di medio-alto livello.