Sì, anche Baroni è convinto che Volpato, Cristian Volpato, possa sbattere bene le ali con lui in panchina, nel Torino. Già da diversi giorni il nuovo allenatore granata ha dato il suo parere favorevole all’ingaggio del gioiellino del Sassuolo, che negli anni scorsi aveva fatto brillare gli occhi a Mourinho. È un altro retroscena che emerge attorno alle indiscrezioni rivelate ieri su queste colonne quanto all’interesse specifico di Vagnati per il 21enne eclettico jolly offensivo in uscita dal Sassuolo, mancino di qualità nei piedi ed estro nella testa, italo-australiano, impiegabile da ala destra (il ruolo preferito), ma volendo schierabile anche sull’altro versante o in posizione centrale da trequartista.
La stagione di Volpato
Nel tridente dietro a una punta, il modulo di riferimento di Baroni, Volpato troverebbe sicuramente spazio: il 4-2-3-1 è una tattica che valorizza per natura elementi come lui, così come il 4-3-3 con cui Fabio Grosso ha stravinto il campionato di B. Peccato però che nel Sassuolo il suo ruolo avesse un re per forza titolare, per ovvie, logiche ragioni: la bandiera Berardi, per carisma, esperienza, qualità oggettiva. Volpato ha così vissuto una stagione soprattutto da riserva, ma nonostante ciò ha comunque dato un contributo significativo: 4 gol e 6 assist in 18 presenze, di cui 9 da titolare, per un totale di 705 minuti giocati. E anche il suo impiego relativamente ridotto è risultata una delle ragioni per cui a fine campionato Volpato ha perso il treno dell’Under 21: non convocato agli Europei di categoria (esclusione eccellente, la sua), nonostante le precedenti 9 presenze con un gol tra gli azzurrini.
La trattativa con il Sassuolo
Non ci stupiremmo se Vagnati dovesse mettere le mani, strada facendo, appunto su Volpato e sull’altro esterno offensivo Ngonge. Per il belga, si sa, è aperto da tempo un dialogo col Napoli: di mezzo c’è il passaggio di Milinkovic Savic in Campania per una cifra intorno ai 20 milioni, con possibile trasferimento dell’esterno offensivo del Napoli a Torino in prestito con diritto (con Baroni a Verona aveva fatto più che bene, mentre con Conte ha avuto a disposizione pochissimo spazio: appena 200 minuti nell’ultimo campionato). Su basi molto differenti ha invece preso avvio la trattativa tra il Torino e il Sassuolo per Volpato, che gli emiliani avevano acquistato nel 2023 per 7,5 milioni. Il ragazzo era considerato uno degli enfant prodige di Mourinho: il portoghese lo aveva convocato in prima squadra quando Volpato era ancora minorenne, poi a 18 anni appena compiuti l’esordio e la prima rete in A, quindi nella stagione successiva (2022-’23) ancor più spazio, anche in Europa League (complessivamente, 14 presenze e 2 gol in giallorosso tra i 18 e i 19 anni). Il Torino si è detto disposto a mettere sul piatto una decina di milioni più bonus, mentre il Sassuolo, bottega notoriamente cara, valuta Volpato oltre 15 milioni. La differenza è notevole ed è emersa fin dalle schermaglie iniziali. Tuttavia il ragazzo non è più incedibile per il Sassuolo, come a gennaio, quando Carnevali bloccò ogni tipo di trattativa (avevano bussato alla porta il Cagliari, il Bologna, il Parma e già all’epoca il Torino).
La complessa architettura economica
Una soluzione che sta pianificando Cairo con Vagnati è una complessa architettura economica, attorno alla quale si sono sviluppate le trattative degli ultimi giorni. Ovvero l’individuazione di un prezzo... variabile, quasi come se fosse un tasso, a seconda degli step, degli scatti, degli obiettivi raggiunti durante la stagione. O meglio: l’indicazione di più prezzi differenti prefissati, diversi a seconda del rendimento: presenze, gol segnati, assist, convocazioni in nazionale, conquista di una qualificazione a una Coppa europea per il Torino... Il tutto, non come se fossero dei bonus da aggiungere nel caso, ma connessi a un prestito oneroso con obbligo di riscatto. Traduzione: a quel punto la cifra definitiva del riscatto obbligatorio (con un minimo oltremodo sostanzioso già sicuramente da pagare, oltre al prestito oneroso) dipenderà dal numero di presenze in assoluto o da titolare (con almeno 3 step differenti: per esempio più di 10, più di 20 e più di 30), dai gol segnati (5, 10, più di 10), dagli assist (anche qui con step diversi) e via dicendo. Un’architettura di tal sorta, una volta deciso il prezzo minimo complessivo tra prestito oneroso e riscatto obbligatorio (necessariamente superiore ai 10 milioni), potrebbe garantire al Sassuolo di incassare anche più di quanto pianificato inizialmente da Cairo, notoriamente restio ad aprire il portafoglio. E per il Torino l’oscillazione verso l’alto del prezzo sarebbe comunque giustificato a posteriori, nel caso, da un rendimento particolarmente positivo. Le trattative stanno proseguendo così, in questa fase, per cercare di trovare un accordo tra domanda e offerta. Se ne riparlerà.