Proseguono i contatti tra Torino e Napoli per Cyril Ngonge. Una pista svelata in anteprima da Tuttosport e che può prendere quota già nei prossimi giorni. Dopo i primi dialoghi la situazione può surriscaldarsi verso il fine settimana. Previsto un contratto diretto tra i due club per approfondire la questione. Ancora da studiare, però, la formula che possa risultare gradita a tutte le parti in causa, anche se la sensazione è che si possa provare a impostare l’affare sulla base di un prestito con diritto di riscatto. Soluzione questa gradita soprattutto al Toro, ma che tutto sommato potrebbe andare bene pure alla società di Aurelio De Laurentiis. Anche perché appare difficile, infatti, recuperare per gli azzurri i 19 milioni spesi nel gennaio 2024 dall’allora uomo-mercato dei partenopei Meluso per tesserare Ngonge. L’avventura all’ombra del Vesuvio del belga è stata in chiaroscuro con pochi lampi e tante panchine. Tradotto: il calciatore va rigenerato e rilanciato altrove. Lo sa bene anche Antonio Conte, che nella cavalcata trionfale verso il tricolore ha lasciato al classe 2000 solamente le briciole. Per la precisione: 18 spezzoni per un misero totale di 202 minuti sul rettangolo verde. Praticamente due partite intere e spiccioli. Troppo poco per riuscire a lasciare il segno. E allora meglio per tutti salutarsi. Senza rancore per quello che poteva essere e non è stato.

Al Toro Ngonge ritroverebbe Baroni

Determinante come spesso accade nelle trattative di mercato la volontà del calciatore. Motivo per cui i granata possono guardare con ottimismo ai dialoghi con i Campioni d’Italia in carica. L’esterno offensivo, infatti, ha già dato la sua disponibilità al trasferimento in maglia granata, dove ritroverebbe uno dei suoi papà calcistici. Quel Marco Baroni che l’ha saputo valorizzare alla grande durante l’esperienza insieme nelle fila del Verona. Nel 4-2-3-1 del tecnico fiorentino Cyril potrebbe giostrare sulla fascia, partendo largo a destra poi accentrarsi e andare alla conclusione col suo piede preferito (il sinistro). Una modalità ideale per sfruttare in pieno le sue qualità balistiche proprio come in gialloblù due anni fa. A tal proposito i numeri parlano chiaro in favore del binomio Ngonge-Baroni come testimoniano i 6 gol realizzati in 19 presenze all’Hellas durante l’esperienza insieme. Tra l’altro il calciatore scuola Bruges sarebbe prezioso anche da un punto di vista di completamento della rosa, visto che la partenza di Elmas lascia scoperte le corsie esterne d’attacco. Con Ngonge appunto tassello ideale per rimpiazzare il macedone. Un incastro che si era già materializzato a Napoli nel gennaio 2024 con la staffetta tra i due durante la finestra invernale di trattative. Tra l’altro, oltre a Baroni, il belga piace parecchio pure al dt granata Vagnati. Non va dimenticato, infatti, che il dirigente ligure aveva provato ad ingaggiare Ngonge a metà gennaio, trovando però il muro di Antonio Conte. Il tecnico salentino aveva bloccato tutte le partenze dal club azzurro dopo l’addio di Kvaratskhelia e così Cyril - seppur da riserva - ha comunque avuto modo di vincere lo Scudetto. Il migliore dei regali d’addio, col senno del poi.

Napoli e Torino parlano anche di Folorunsho

Un affare tira l’altro e visti i buoni rapporti che intercorrono tra Napoli e Toro non va escluso che, oltre a Ngonge, si parli anche di un altro calciatore in uscita dal club partenopeo: Michael Folorunsho. Il centrocampista non è stato riscattato dalla Fiorentina ed è così rientrato alla corte di Conte, che però non intende puntare sull’ex Bari. Baroni lo conosce bene per averlo lanciato alla Reggina in B e poi valorizzato a Verona in A. Al momento non sembra essere una priorità a differenza di Ngonge, anche se nel mercato le occasioni vanno colte al volo. E in tal senso Folorunsho avrebbe fatto sapere di tornare volentieri alle dipendenze del suo vecchio maestro.