TORINO - Si guarda attorno Davide Vagnati, sulla scorta anche delle rinnovate indicazioni di Marco Baroni. Non è destinato a cambiare il modulo di riferimento del Torino, ma possono cambiare gli obiettivi, dopo l’esonero di Paolo Vanoli. Si continuerà a ragionare intorno al 4-2-3-1, il sistema tattico varato dal tecnico varesotto a cavallo tra dicembre e gennaio, che rappresenta un marchio di fabbrica per Baroni e da anni. In tale ottica saranno fondamentali i rinforzi da prendere sia sulle corsie difensive, dove l’unico titolare di partenza appare Biraghi, riscattabile con 100 mila euro da versare alla Fiorentina, sia nel reparto offensivo, nel tridente dietro a un pivot. Dove serviranno altri innesti, sia per la formazione base sia per la panchina. Karamoh non sarà riscattato, esattamente come già è stato deciso con Elmas, seppur per ragioni differenti (per il macedone il motivo è l’aspetto economico, giudicato esorbitante: 17 milioni). Restano Vlasic, l’adattato Lazaro (che comunque ha vissuto una nuova primavera in quella posizione di raccordo tra attacco e mediana) e Njie, al rientro nella nuova stagione fin dal ritiro in Alto Adige, dopo la frattura al malleolo rimediata a inizio febbraio e la conseguente operazione chirurgica: ma il giovane svedese andrà considerato anche da Baroni come un comprimario di qualità, quantomeno in partenza. Servono insomma uno o due titolari, dal mercato, più almeno una riserva, riconoscendo anche l’adattabilità di Casadei o Gineitis, da mezzeali. Si dava conto nei giorni scorsi della pista Ngonge, 25enne belga di proprietà del Napoli, utilizzabile sia da ala offensiva (più propriamente per la corsia destra) sia da seconda punta. Con Baroni aveva disputato un ottimo girone di andata nella stagione 2023-’24, a Verona, tanto che poi il Napoli lo aveva acquistato per addirittura 18 milioni, nella finestra invernale del mercato. Ma in azzurro non si è più rivisto il giocatore imperioso lanciato da Baroni, e sia prima di Conte, sia con l’allenatore che ha riportato lo scudetto in Campania: tanto è vero che nell’ultimo campionato Ngonge si è visto in campo solo per 202 minuti senza lampi, spalmati in 18 presenze di cui una sola da titolare. Se lo mettesse in vendita, quasi certamente il Napoli affronterebbe una minusvalenza. Più facile ragionare su una sua partenza in prestito con diritto, così da rinnovare l’organico a disposizione di Conte, nel ruolo, provando a proteggere il capitale, il valore del belga. E questa è per l’appunto l’unica soluzione che prenderebbe in esame il Torino.
Il pupillo di Baroni
Ma per il nuovo Torino, quello di Baroni, la medesima formula è già presa in esame anche per un altro obiettivo, per un altro elemento abile ad agire sulle corsie laterali offensive, in grado però di essere usato anche da prima o da seconda punta, in caso di necessità. E stiamo parlando di un altro pupillo di Baroni, più ancora di Cyril Ngonge: ovvero Tijjani Noslin, 25 anni, olandese, ala destra schierabile senza problematiche anche a sinistra, alla Lazio di Baroni dalla scorsa estate, dopo i 5 mesi vissuti nel primo semestre del 2024 nel Verona (di Baroni). Fu acquistato nel gennaio di un anno fa per appena 3 milioni (in uscita dal Fortuna Sittard) e col tecnico ora granata si impose subito in modo eccellente: 17 presenze, 5 reti e 4 assist. Baroni riuscì così a farselo acquistare dalla Lazio, per poco meno di 16 milioni. E, manco a dirlo, l’eclettico jolly offensivo olandese segnò il primo gol con la sua nuova maglia proprio al Torino, a settembre: entrò all’89’ e andò subito a segno nella vittoria dei laziali per 3 a 2 in trasferta. Poi ha giocato non poco, assolutamente: 30 presenze in campionato (ma solo 8 da titolare), con però solo 2 reti e altrettanti assist, più 7 presenze in Europa League (3 da titolare) e un solo gol, più un rigore decisivo sbagliato contro il Bodo nell’eliminazione dopo i supplementari. E ancora 2 presenze in Coppa Italia (una dal primo minuto) con l’unica vera gara esplosiva della sua stagione, 3 gol in un colpo solo al Napoli a dicembre. Con Sarri parte già in bilico sul mercato, ma anche Lotito non può rischiare una minusvalenza, dopo una spesa così alta affrontata appena un anno fa. Baroni lo può rilanciare, il ragazzo tornerebbe da lui più che volentieri. E il Torino in prestito con diritto.