Più chiaro di così: "Io sto con Vanoli e spero che rimanga perché è davvero un buon allenatore". È questo il pensiero di Peppe Anselmi, il presidente dei Picciotti del Toro, ma è anche il pensiero di molti altri tifosi granata sparsi per tutta la Penisola che da domenica sera si domandano chi allenerà la formazione granata nel prossimo campionato. Lo dimostra il fatto che siano ora i 69 Toro Club (ma il numero sembra destinato ad aumentare) che si sono uniti nella protesta portata avanti da Mario Patrignani, il presidente del Toro Club Fedelissimi di Pesaro, come vi abbiamo raccontato anche nell’edizione di ieri di Tuttosport. "A essere scontenti sono anche i nostri soci, molti non hanno voluto rinnovare l’iscrizione al Club e hanno detto di non voler più seguire la squadra fino a quando ci sarà Cairo come presidente. Avendo imparato a conoscerlo, comunque, le sue parole su Vanoli non mi hanno sorpreso: dà sempre la colpa all’allenatore. Eppure ne ha cambiati dal 2005 a oggi, una ventina, ma i risultati sono sempre gli stessi, questo perché il principale colpevole se non viene fatto il salto di qualità è proprio Cairo", ha poi aggiunto Anselmi.
Toro, i tifosi stanno con Vanoli
È sulla stessa linea di pensiero anche Stefano Grolla, il presidente del Toro Club Castigliano di Vercelli: "Come può essere Vanoli il principale responsabile per la stagione se ha dovuto lavorare con una rosa un po’ raffazzonata? Ha anche perso il giocatore più importante della squadra per infortunio (Zapata, ndr) e non gli è stato preso il sostituto". Sulle parole utilizzate da Cairo dopo la gara contro la Roma ha poi aggiunto: "O ha in mano l’accordo con un altro allenatore o pensa davvero di aver fatto una buona squadra. Ma sono rimasto allibito anche quando ho letto che, secondo Cairo, la rosa sarebbe a posto, che non servirebbe una rivoluzione". Si è schierato dalla parte di Vanoli anche Aldo Cappon, presidente del Toro Club Aldo e Dino Ballarin Veneto Granata (nonché diretto discendente dei due Invincibili: Aldo Ballarin era suo nonno, Dino suo zio): "Vanoli ha sempre avuto un occhio di riguardo per i tifosi, si è sempre comportato bene con loro. Ma ha anche dimostrato di essere un bravo allenatore, uno con gli attributi. Quelle dichiarazioni di Cairo sono state come un fulmine a ciel sereno, per me ha voluto trovare un capro espiatorio per distogliere un po’ l’attenzione dalla forte contestazione che c’è nei suoi confronti". Toni più duri li ha invece usati Lorenzo Pistamiglio, il presidente del Toro Club Sauro Tomà: "Quelle frasi di Cairo non stanno né in cielo, né in terra. Se la prende con l’allenatore dopo che non gli ha acquistato i giocatori di cui avrebbe avuto bisogno: prima ha venduto tutta la difesa, quando almeno Djidji e Rodriguez avrebbe potuto tenerli, poi a gennaio anziché prendere il centravanti sostituto di Zapata, che l’allenatore aveva insistentemente richiesto, ha comprato due centrocampisti e un terzino". Poi ha aggiunto: "Ormai non mi stupisco più di nulla. Oltre a non fare l’abbonamento e non andare allo stadio non saprei cosa fare per far sì che venda il Torino". Alle parole di Pistamiglio fanno eco quelle del vicepresidente del Toro Club Sauro Tomà, Giuseppe Iorio: "Dopo tanti anni di mediocrità mi chiedo come si faccia a trattare così l’allenatore. Le colpe per la stagione non sono da imputare a Vanoli ma ad altre due persone: Cairo e Vagnati".