Più che una salita è un Mortirolo, la strada che il Toro deve percorrere per tentare di arrivare al riscatto di Eljif Elmas. La situazione, per intendersi, è ben diversa rispetto a quella di Nikola Vlasic, nell’agosto del 2023 acquisito dalla società granata per una cifra di poco superiore ai 10 milioni a fronte di un diritto di riscatto fissato a 15 (con il West Ham). In quel frangente il croato voleva solo e soltanto il Toro, si partiva da una base di trattativa di 2 milioni più bassa, e non ultimo ebbe un ruolo nel buon esito dell’affare il rapporto stretto tra l’attaccante e Ivan Juric, connazionali e pure compaesani, essendo entrambi nativi di Spalato. Per quanto riguarda Elmas, arrivato dal Lipsia, si parte da un diritto di riscatto a 17. Il club tedesco, a differenza di quello inglese, pare poco disposto a procedere con sconti, anche alla luce della qualità delle prestazioni offerta dal macedone in granata.
Di raro impatto l’avvio, con ben 4 gol nelle prime 7 uscite, con Vanoli. Nelle successive cinque giornate l’incidenza non è stata così evidente, ma Elmas rimane comunque un giocatore in grado di fare la differenza, in squadre di media, alta classifica. Se il Toro vuole passare da un valore medio a uno alto è con elementi quali il trequartista che deve rinforzarsi. Tuttavia, allo state dell’arte, quindi in assenza di monetizzazioni che possano eventualmente modificare il tetto di spesa per gli acquisti, è da escludere la disponibilità di Cairo a spendere 17 milioni per il macedone. Il quale, a differenza di Vlasic, tiene aperta la porta a molteplici soluzioni. A esplicita domanda formulata dopo la gara contro il Napoli sulla volontà di restare al Torino al netto della posizione di agenti, dirigenti e presidenti, Elmas ha indubbiamente parlato bene del club nel quale gioca, ma senza alcun sacro fuoco ad animarlo. «Io sto cercando di dare il massimo per la squadra, poi si vedrà quale decisione prenderanno i presidenti delle due società - rispondeva il macedone -. Qui mi trovo bene, i compagni sono forti e il mister è molto bravo, però è ancora presto per parlare del mio futuro».
Anche George Gardi, agente del giocatore, ieri ha confermato i concetti che aveva espresso un mese fa: «Tutto è aperto, vedremo quale sarà il destino di Eljif a fine stagione». Posizioni, quella del calciatore e del suo entourage, che collimano con quanto dichiarato dal dt granata Davide Vagnati a margine della gara persa contro l’Inter: «La possibilità di trattenerlo non dipende soltanto dal Torino, ma dalla volontà di due o tre soggetti primo dei quali il calciatore medesimo - ha spiegato il dt -. Con noi ha evidenziato voglia di crescere e ci sta dando tanto. La volontà di Elmas è alla base di tutto, poi noi faremo tutto quello che dovremo per trattenerlo». In definitiva, in questo momento le possibilità che Elmas resti a disposizione di Vanoli sono molto risicate: serve la decisione ferma del giocatore trasmessa ai propri agenti, lo sconto del Lipsia, la disponibilità di spesa di Cairo, l’assenza di una seria concorrenza nella corsa al trequartista...