Lo spavento del malore contro il Venezia, la ripresa, Superga e la prossima sfida contro l'Inter. Paolo Vanoli, in conferenza, ha parlato di tutto in vista del match con i nerazzurri. Una gara speciale per lui perché dal 2019 al 2021 è stato collaboratore tecnico al fianco di Conte, ma anche la possibiità di tirare fuori ulteriori motivazioni alla sua squadra: "Continuiamo il percorso di crescita. A volte si fa un passo indietro per farne due avanti".
Vanoli, conferenza Torino-Inter
Vanoli, allenatore del Torino, ha voluto rassicurare tutti sulle sue condizioni: "Sto bene e ringrazio lo staff sanitario e la croce rossa per il pronto intervento. Sono stato travolto da un mare d'affetto, non me lo aspettavo". Poi ha parlato del gruppo: "La squadra sta bene, abbiamo recuperato Linetty e Ricci. Casadei ha avuto un piccolo sovraccarico, ma sta benissimo. Dobbiamo valutare Sosa che è rientrato parzialmente in gruppo, vediamo se portarlo tra i convocati. E poi Karamoh ha avuto un inizio di pubalgia, penso che non sarà a disposizione. E forse Pedersen che ha avuto un trauma facciale, vediamo con gli esami".
Sull'Inter e la finale di Champions raggiunta: "Faccio i complimenti a tutti, è un traguardo importante raggiunto con due gare incredibili e belle per il calcio. Per tutto il movimento del calcio italiano le due finali in tre anni sono qualcosa di importante. È stato un capolavoro di unità d'intenti, un percorso dove sono cresciuti tutti. Quando incontri una grande squadra sono partite che si motivano da sole, siamo carichi". Sulla formazione: "In campo chi ha giocato meno? Sempre domande per sapere la formazione...(ride ndr). Ha parlato di Ilic ma è un giocatore importante, non ha bisogno di questo. Viene da campionati in serie A, è stato preso come giocatore importante. Se dovesse giocare Dembele, sarebbe un bel passo d'esperienza. Ma l'esperienza l'ha fatta anche con l'errore di Firenze...Il bello di un giovane è fargli vivere gli errori, è dal primo giorno che dimostro che tutti sono importanti".