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Torino-Inter, Casadei cerca spinta nel passato

Torino-Inter, Casadei cerca spinta nel passato Marco Canoniero
Il centrocampista, cresciuto nelle giovanili nerazzurre, è in flessione dopo un inizio super ma vuole di nuovo lasciare il segno

TORINO - La prima volta da professionista contro l'Inter non si scorda mai. Di sicuro non la dimenticherà Cesare Casadei, che la maglia nerazzurra l'ha indossata con orgoglio. Compiendo una lunghissima trafila: nell'estate del 2018, dopo il fallimento del Cesena, il trasferimento a Milano è il primo grande passo della carriera del classe 2003, che allora aveva appena 15 anni. Il suo cammino nel vivaio, inizialmente, somiglia a una gara dei 100 metri: arriva a esordire in Primavera ad appena 17 anni. Anche perché il talento è indiscutibilmente superiore a quello dei coetanei: per capacità di lettura del gioco in mezzo al campo, ma anche per le notevoli qualità fisiche che mette a disposizione del gruppo. Perfino Vanoli, ai tempi dell'Inter collaboratore tecnico di Conte, qualche mese fa si è ricordato del Casadei nerazzurro: «Ho avuto la fortuna di vederlo dal vivo e già allora aveva qualità sopra la media». Diventa campione d'Italia con l'Under 19 dell'Inter nel 2022, ma non riesce a esordire in prima squadra. Tanti allenamenti e una sola panchina in Serie A: la gara persa 2-0 in casa col Sassuolo del 20 febbraio 2022. Eppure di Casadei si accorgono praticamente tutti, anche il Toro, che a un certo punto dà vita pure a un duello di mercato con la Juventus. Prima, però, dell'irruzione prepotente del Chelsea, che versa all'Inter quasi 20 milioni di euro tra parte fissa e bonus. Così il ravennate lascia l'Italia per cercare fortuna in Premier League: tra Reading, Leicester e Blues, però, non trova la dimensione giusta. 

Obiettivo Nazionale

Adesso c’è il Toro: la sfida contro l’Inter, in questo senso, gli farà rivivere alcuni bellissimi ricordi, anche se adesso Casadei è concentrato solo sul ritrovare la brillantezza smarrita nelle ultime settimane. Col Venezia è stato sostituito all’intervallo: una scelta inevitabile per Vanoli, che ha preso atto dell’inconsistenza della prova del suo centrocampista, penalizzato oltremodo dall’assenza di Ricci. Casadei non ha vissuto il cambio come una bocciatura, perché sa che sta vivendo una fisiologica fase di flessione. Dettata dall’inevitabile stanchezza: da febbraio ha vissuto una vera e propria full-immersion di partite, a cui non era più abituato. Fisicamente è sempre stato bene, ma adesso il fiato è corto. Contro l’Inter, però, Vanoli intende schierarlo nuovamente dall’inizio. Sarebbe un’occasione importante per dimostrare anche in grandi partite uno spessore tecnico, tattico e fisico notevole. Il 4-2-3-1, favorito dal rientro di Lazaro a pieno regime, lo esalta e oggi è sicuramente l’abito con la migliore vestibilità possibile per Casadei, desideroso di riconquistare uno stato di forma eccellente: contro Inter, Lecce e Roma non si gioca il futuro, rigorosamente a tinte granate per quanto riguarda la stagione che verrà, ma la convocazione in nazionale sì. Spalletti lo osserverà con attenzione: a giugno iniziano le qualificazioni al Mondiale e Casadei può legittimamente ambire a diventare un pilastro azzurro. Quello contro l’Inter è un banco di prova di spessore. Infiammare il Grande Torino, anche senza obiettivi da raggiungere, è la missione di domenica.

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