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"Superga, così salvai le carte. Museo del Grande Torino è il baluardo di noi tifosi”

"Superga, così salvai le carte. Museo del Grande Torino è il baluardo di noi tifosi”
Ballotta, da anni cerco cimeli e documenti: ecco chi ha messo a disposizione di Tuttosport la copia originaria del processo penale del 1949

"Mi chiamo Mirko Ballotta, sono modenese, ho 54 anni, sono un impiegato, ma soprattutto sono un tifoso granata. Tifosissimo granata. Ed è proprio vero: tifare Toro è prima di tutto una condizione dello spirito. Credere in ideali senza tempo che si trasmettono di padre in figlio. Il vecchio Filadelfia che ricordiamo nei nostri cuori. Il Grande Torino. Meroni. Ferrini. Il tremendismo puro. I campioni del 1976. Gli indiani di Mondonico. Una continua tensione verso una rinascita. L’orgoglio di sentirsi del Toro anche quando il Torino ti rappresenta poco. E sono felice che Tuttosport possa avere presentato, illustrato, spiegato, divulgato a tutti il procedimento penale sulla tragedia di Superga in cui persero la vita 31 persone, i nostri Angeli. Non mi sono perso una puntata, nella scorsa settimana... Quel processo non lo conosceva nessuno, non era mai stato pubblicato, il fascicolo originale è irrintracciabile negli Archivi istituzionali da chissà quanti decenni... E invece adesso abbiamo aperto nuovi sipari su quella vicenda, pur così dolorosa e triste. Amare è anche conoscere. Quella copia originaria del procedimento penale del 1949 è di mia proprietà da qualche tempo. Apparteneva a uno studio legale che all’epoca utilizzò quella copia per affrontare i procedimenti civili dei primi Anni 50, quando il Torino chiese un risarcimento alla compagnia aerea Ali, perdendo però in tutte e tre i gradi di giudizio. Quella copia dattiloscritta dell’epoca l’ho acquistata, dopo che si erano già verificati più passaggi di mano, attraverso i più classici canali del commercio di materiale cartaceo di carattere storico. E adesso era mio desiderio che tutti potessero sapere, conoscere, leggere... Per questo mi sono affidato all’amico giornalista Marco e a Tuttosport: il mio giornale da sempre, da tifoso del Toro quale sono. Io amo la storia, sono uno studente di storia granata, difatti da tanti anni sono anche al fianco del Museo del Grande Torino di Beccaria e Muliari e di tutti gli straordinari volontari che collaborano con loro: tutti a titolo gratuito, senza fine di lucro, come l’associazione che ha creato e gestisce questo Museo meraviglioso, la Memoria Storica Granata. Da molto tempo, ormai da decenni, vado in cerca di documenti storici, di fotografie, di cimeli, di carte originali. Mi considero uno studente del Toro e la storia non la si ricostruisce con la fantasia, ma recuperando e studiando documenti veri oppure parlando con i protagonisti, ex giocatori, ex dirigenti, tifosi, testimoni. E la storia del Toro è unica. In questo momento in cui il Torino... il Torino di oggi... sembra più una partita Iva che una squadra gloriosa, a maggior ragione è fondamentale cercare le nostre radici, recuperarle, salvarle, proteggerle. E aver recuperato quel procedimento penale di Superga, in qualche modo salvandolo, permette adesso anche di sfatare ricostruzioni fantasiose, leggende assurde, illazioni sulle cause della tragedia di Superga".

L'importanza di conoscere la storia del Toro

"Se studiamo la storia del Toro così come va studiata, fin dalla nascita della società, o ancor meglio fin dai club precedenti, ottocenteschi, che poi sono confluiti in modi diversi nel Torino nel 1906, noi tifosi scopriamo di avere tante cose meravigliose che a volte ci perdiamo. Il Toro ha incarnato la storia di una città importantissima Torino e come un fiume ha portato con sé tutto quanto in oltre un secolo sotto il profilo sociale, culturale, sportivo. Dobbiamo proteggere la storia del Toro perché è un valore aggiunto, incredibile, unico. Abbiamo una ricchezza di storia impressionante e il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata è il più grande baluardo che possiamo avere. Ho collaborato per tanto tempo con il direttore Muliari all’organizzazione di mostre temporanee in giro per l’Italia e se recupero qualcosa... documenti, fotografie, cimeli... è per ricostruire la storia e metterla a disposizione come un bene comune: tanto è vero che tutto il materiale di mia proprietà è da sempre a disposizione del museo di villa Claretta. Lasciatemi l’orgoglio di aver salvato tanti documenti della storia granata per amore, a volte trovandoli anche in modo avventuroso, evitandone la distruzione, la perdita o un’arida mercificazione nel mondo del collezionismo, senza passione. Salvare per divulgare è il mio spirito. E nel 2012 ebbi l’onore di partecipare con Beccaria, Muliari e Battaglia alla pubblicazione di uno splendido libro, 'Eterna leggenda - Storie e memorie Granata dalle collezioni del Museo Grande Torino'. Mi auguro che il Museo un giorno trovi finalmente casa al Filadelfia, come da statuto della Fondazione e come invoca la storia granata. Quando devo spiegare a qualcuno che cos’è il Toro, io dico sempre: vai nel Museo del Grande Torino, ascolta i volontari, guarda bene i loro occhi, ascolta la loro voce, sono i discepoli del Toro... Mi chiedo: cosa sarebbe il Toro se non ci fosse quel Museo? Sarebbe una squadra qualunque con una storia perduta. Il Museo del Grande Torino è l’ultima fiammella del passato glorioso che rimane a noi tifosi. E se ami il Toro devi difendere il valore e i valori di quel Museo, creato dai tifosi e da loro tenuto in vita a costo di mille sacrifici. Sono volontari di una fede, non di una partita Iva o di una plusvalenza".

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