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Superga, trovate le carte del processo! I verbali e le drammatiche testimonianze

Superga, trovate le carte del processo! I verbali e le drammatiche testimonianze

Esclusivo: ecco il procedimento penale del ’49. Tuttosport ha recuperato i documenti irrintracciabili da decenni

Si fa chiarezza, finalmente

Siamo dunque in presenza di una copia di inizio Anni 50 del procedimento penale (sentenza emessa dal giudice istruttore Caccia il 2 gennaio 1950), utilizzata da un avvocato di parte per allestire i successivi procedimenti civili (causa Torino-Ali, 3 gradi di giudizio; sentenze il 17 settembre 1950, il 23 gennaio 1952 e il 9 marzo 1953). Procedimenti civili che, necessariamente, dovevano far riferimento a quanto disposto nel precedente procedimento penale (perizia ufficiale sulle cause della tragedia, requisitoria del pm e dettagliata sentenza del giudice istruttore). Il procedimento penale, come già spiegato sul giornale di ieri (nota presente nei Registri ufficiali illustratici dall’Archivio di Stato di Torino), era stato infatti allegato nel corso dei procedimenti civili fin dal 1950, come da richieste degli avvocati del Torino riconosciute dai giudici. L’importanza storica e documentale di tale copia del procedimento penale che vi presentiamo in esclusiva (oggi e nei prossimi giorni) è dunque a dir poco enorme sotto il profilo storico, sociale, culturale e giudiziario. E segna uno spartiacque: un prima e un dopo. Farà anche chiarezza in modo definitivo su molti errori anche marchiani o su false leggende che nel tempo si sono tramandate (come ad esempio il presunto cambio di aeroporto di destinazione durante il volo di ritorno). Potremo leggere i messaggi intercorsi (via radiotelegrafo) tra l’aereo e le torri di controllo, la perizia ufficiale sulle cause della tragedia, la requisitoria del pm e la sentenza del giudice istruttore, dettagliata, pagina per pagina. E di questa sentenza, incredibile a dirsi, finora conoscevamo tutti solo una formula di poche parole, senza spiegazioni: “Non luogo a procedere per morte degli imputati”. D’accordo: ma imputati riconoscibili colpevoli sì o no? La risposta è no e adesso possiamo anche dirlo e dimostrarlo. Dal giudice Silvio Caccia (giudice istruttore del procedimento penale numero 688/49) i piloti non furono giudicati colpevoli nemmeno alla memoria. Nei prossimi giorni potremo scoprire assieme il perché: e alcune motivazioni ci appariranno persino clamorose. Di sicuro rendono giustizia, 76 anni dopo. Ma cosa contiene esattamente quel procedimento penale del 1949 contro i piloti Meroni e Bianciardi, imputati? Come già indicato, si comincia dal verbale di ricognizione e riconoscimento dei cadaveri trasportati nella camera mortuaria del Cimitero Generale, atti drammatici svoltisi sotto giuramento dopo le 2 di notte del 5 maggio dai 4 testi Micheli, Rabezzana, Pozzo e Giusti. Successivamente, nella stessa notte, il sostituto procuratore della Repubblica Severino Rosso dà (si legge) «l’incarico al perito dottor Bogetti» («chirurgo, perito eletto d’ufficio») «di descrivere i cadaveri stessi e di rispondere ai seguenti quesiti. 1) Causa della morte. 2) Se la medesima sia stata istantanea o meno. 3) A quando risalga la morte stessa». Riga successiva: «Il perito risponde…» (ma in coscienza, per rispetto dei Caduti e dei loro parenti, doverosamente e indubitabilmente omettiamo di riportare la descrizione dei poveri corpi, alcuni dei quali riconosciuti per esclusione; scontro frontale contro il terrapieno a una velocità di circa 300 chilometri orari, compressione e distruzione della fusoliera, incendio successivo).

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