Guardando la smorfia di dolore sul volto di Amine Salama - mentre lasciava il campo sorretto da un paio di componenti dello staff medico del Torino - e vedendo la fatica che faceva nell’appoggiare il piede sinistro a terra, per un momento si è temuto che l’infortunio subito poco dopo la mezz’ora della partita contro l’Asti fosse ancora più grave e che riguardasse qualche articolazione. Fortunatamente non è stato così: l’attaccante francese si è fermato a causa di un problema al flessore della coscia sinistra. Un infortunio che verrà meglio valutato nei prossimi giorni, quando il calciatore si sottoporrà agli esami strumentali che consentiranno di avere una diagnosi più precisa e soprattutto di capire quando potrà tornare a disposizione di Paolo Vanoli. Quel che è certo è che dovrà ancora aspettare per l’esordio in una partita ufficiale con la maglia del Torino. La partitella di allenamento contro l’Asti di ieri pomeriggio rappresentava per lui un’occasione per mettersi in mostra agli occhi dell’allenatore ma anche dei tifosi presenti sugli spalti: che avesse voglia di giocare, di essere protagonista, nonostante non si trattasse di una partita ufficiale e l’avversario fosse una squadra di Serie D, è apparso evidente.
L'infortunio contro l'Asti
Nella mezz’ora in cui è rimasto in campo, prima di essere costretto al cambio, è stato tra i più positivi nella formazione granata, uno di quelli che ha affrontato l’impegno con maggiore intensità. Vanoli lo ha schierato esterno d’attacco a destra nel 4-2-3-1, nella posizione che solitamente è occupata da Valentino Lazaro (l’austriaco, così come Sebastian Walukiewicz, non ha preso parte precauzionalmente alla partitella dopo il problema alla caviglia che lo aveva limitato anche nella scorsa settimana): Salama si è reso protagonista di alcune buone iniziative e di due conclusioni pericolose dal limite dell’area. La prima è terminata di poco alta sopra la traversa, la seconda (quella in cui ha riportato l’infortunio) è stata invece deviata in angolo dal portiere avversario. Ora non resta che attendere l’esito degli esami per capire per quanto tempo dovrà restare ai box e quando potrà tornare a disposizione di Vanoli: l’attaccante spera che non si tratti di uno stop particolarmente lungo, in modo da poter colmare quell’astinenza da calcio giocato che dura dal 2 febbraio, dall’ultima partita disputata in Ligue 1 con la maglia del Reims prima del trasferimento sotto la Mole.
Un'opportunità per Gabellini
Oltre a Salama, anche Tommaso Gabellini ha dimostrato una particolare voglia di mettersi in mostra. Con Ché Adams e Antonio Sanabria impegnati con le rispettive nazionali, l’attaccante della Primavera ha avuto l’opportunità di giocare come terminale offensivo della formazione granata e ha fatto ciò che si richiede a una punta: il gol. È stato proprio Gabellini a sbloccare il risultato contro l’Asti con una precisa deviazione di testa su angolo di Karol Linetty. In questa stagione è già stato convocato quattro volte da Vanoli ma è sempre rimasto in panchina: nelle ultime nove giornate che mancano alla fine del campionato spera di ricevere qualche altra chiamata in prima squadra ma, soprattutto, di poter esordire in Serie A. Complice anche il fatto che dal mercato di gennaio non è arrivato il famoso sostituto di Duvan Zapata, ha di certo la possibilità di continuare a coltivare questo sogno.