Se la Treccani dovesse integrare il termine "granatismo" sul vocabolario, troverebbe tanti esempi antichi: i modelli del passato a cui ispirarsi non mancano. Se dovesse invece riferirsi ad un giocatore del Toro attuale, non ci sarebbero dubbi: Ché Adams. Per il modo in cui ha sposato la causa granata, per la leadership che dopo l'infortunio di Zapata ha messo al servizio del gruppo, per la generosità in campo e pure per i gol. Già, perché è naturale che nel giudizio di un attaccante contino. Contro il Cagliari, intanto, lo scozzese ha siglato la sua prima doppietta in granata, portandosi a quota 7 reti. La prima di venerdì sera è stata la più veloce del Toro in questo torneo: così in 6’ la squadra di Vanoli ha saputo imporre una supremazia poi confermata coi giri di lancette.
Adams, numeri importanti
Le sette marcature di Adams hanno portato in dote 9 punti ai granata: non sono pochi. Significa che i gol non sono li conta, ma li pesa. In più, Adams convince anche nel confronto con altri attaccanti appena approdati in Italia. Tra i giocatori al loro esordio in Serie A solo Artem Dovbyk, finora, ha fatto meglio di Adams in termini di partecipazione ai gol: 7 sigilli a testa, ma 2 sono gli assist per lo scozzese, mentre il romanista ne ha collezionato uno in più. Contando la Coppa Italia, invece, Ché ha uno score ancora migliore: per l’ex Southampton il computo si aggiorna a 8 gol e 3 assist complessivi. Non realizzava una doppietta da parecchio tempo. L’ultima risaliva al 20 agosto 2022: decise con un bis la sfida contro il Leicester. Insomma, tutti i numeri rendono omaggio al grande lavoro di Adams. Sì, una pescata geniale del mercato estivo: giusto rendere merito a Davide Vagnati, che più di tutti e prima di tutti ci ha pensato quando era ancora svincolato.
Adams piace al popolo granata
Adams piace anche al popolo granata, contagiato dallo spirito scozzese. Dalla capacità di gestire abilmente la pressione, anche quella che si è naturalmente generata dopo l’infortunio di Zapata. Ché ha dovuto capire il calcio italiano molto in fretta: se non altro è riuscito a trovare una bellissima connessione emotiva con Vanoli. Al tecnico Ché piace tantissimo: non è un caso che, anche con Duvan presente, il classe ‘96 abbia praticamente subito scalzato Tonny Sanabria. Adams ha le caratteristiche che piacerebbero a qualsiasi allenatore, almeno dal punto di vista mentale. Non si incupisce quando non parte dall’inizio, anzi trova il modo di pungere da subentrato. E poi in campo ha una buonissima attitudine a partecipare alla fase difensiva: non è poco e non va dato per scontato, soprattutto quando si parla di attaccanti. A Torino sta benissimo e adesso pensa soltanto a chiudere la stagione col maggior numero possibile di gol: può farcela, in particolare se il Toro avrà la capacità di trovargli un partner ancora più adatto a esaltarlo.
Il supplente di Duvan
Oggi ci pensano gli esterni a servirlo, come Lazaro e Karamoh, ma con un compagno alla Zapata potrà fare ancora di più: Vanoli ne è assolutamente convinto, per questo non smette di chiedere a gran voce il supplente di Duvan. Adams, però, è esattamente il tipo di giocatore che il tecnico ama. L’uomo che per lui giocherebbe anche in porta, senza poi lamentarsi di essere stato impiegato fuori ruolo. Ché partecipa alla vita dello spogliatoio, sta migliorando il proprio italiano ed è ascoltato da tutti i compagni. Pur non essendo un tipo molto loquace: apre bocca con autorevolezza, sapendo anche di essere arrivato da relativamente poco tempo. Sul terreno di gioco, però, non sembra: oggi Adams incarna l’anima granata come nessuno. E i centravanti da battaglia come lui troveranno sempre il consenso del mondo Toro.