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Juric, l'amore per il Torino, Ilic-Ricci 'champagne' e l'obiettivo 7° posto

Il tecnico granata è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match con l'Udinese dell'ex Sottil

TORINO - “Vorrei che noi prendessimo la nostra strada. Se ripetessimo la prestazione di Firenze sarei felicissimo. La classifica non mi ossessiona così tanto come ad altri, io voglio una prestazione convincente. Ci mancano tanti giocatori, ma io vorrei fare una bella partita contro una squadra che ha fisicità quella vera, e gioca molto su questi aspetti”. Il tecnico del Torino Ivan Juric è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match con l'Udinese dell'ex calciatore granata Andrea Sottil: "Obiettivo 7° posto? Sono d’accordo. Ma quello che è successo al Torino due-tre anni fa non è un caso. Se galleggi e galleggi prima o poi vai giù. Ma allo stesso tempo gli obiettivi devono essere realistici, non delle prese per il c… Creare degli obiettivi è fondamentale, ma ora quello che abbiamo è vedere i ragazzi che crescono come squadra e come gioco, che vanno su ogni campo per fare il meglio, che hanno fame di vincere. Questo è il mio obiettivo. Non voglio che vadano in depressione se affrontano avversari più forti; devono porsi semplicemente l’obiettivo di diventare come loro. Io rompo le scatole perché in ogni allenamento e in ogni partita i ragazzi mi devono dare la vita. Dire altre cose non sarebbe rispettoso anche per i loro confronti”.

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Djidji è a posto, Pellegri ha fatto un allenamento con noi e lo porto in panchina, Radonjic è fuori per questo problema muscolare. Ilic, come detto, ha preso una botta e non c’è. Zima e Lazaro sempre fuori. Vlasic stanco? Giustissimo. Glielo ho detto oggi. L’ho un po’ spremuto io. Arrivava dal Mondiale che è uno stress diverso. Io l’ho fatto giocare sempre tutte le partite. La mia sensazione è proprio questa. Ha una grandissima volontà di aiutare e va bene lì, meno bene invece nel momento in cui può decidere le partite. Ora abbiamo, dopo questa partita, un periodo di dieci giorni senza partite. Margini di miglioramento in fascia? Abbiamo dei limiti. Ci manca corsa, ci manca la capacità di corsa. Questo è quello che ti permette di chiudere azioni ma anche di difendere. Io spingo tanto su questo perché i quinti sia a Crotone che a Verona con me facevano tanti gol. Qui facciamo fatica. Faraoni e Lazovic ne facevano sei-sette, qui non riesco a tirare fuori quello che vorrei. Aina aveva cominciato un po’ prima dell’infortunio, era molto pericoloso e riusciva ad andare a chiudere. Gli altri molto di meno”.

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