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Miranchuk è mezzo Toro: torna fondamentale

Con Radonjic e Vlasic al Mondiale tocca al russo il ruolo di leader delle corsie offensive. In ferie si è ricaricato col gemello Anton

TORINO - Un po’ di riposo, un tuffo in famiglia per stare assieme al fratello gemello Anton, la tabella consegnata da Juric seguita con cura e fatta propria con la voglia di essere protagonista nella seconda parte della stagione granata. Più di quanto non abbia fatto fin qui: Aleksej Miranchuk ha iniziato l’annata col botto. Esordio a Monza e gol ad aprire la partita in favore del Toro. Poi l’infortunio e una risalita passata anche da prove in tono minore come quelle con Napoli e Juve, prima di tornare ad accendersi con Udinese (assist per Aina) e Milan (gol). A Bologna è naufragato assieme ai compagni, contro Samp e Roma ha riaddentato il campionato e contribuito a portare il Toro alla sosta con 6 punti di ritardo su Atalanta e Roma. Tanti, non troppi per tentare una rimonta.

Karamoh-Seck: la sfida per evitare il prestito

Alla quale Miranchuk vuole partecipare da trequartista atipico, con la tendenza ad abbassarsi per trovare lo spazio del passaggio dal cuore del campo, ma pure con quel guizzo che lo fa essere letale al momento di finalizzare. Lunedì, e per un paio di settimane almeno sarà il russo, l’uomo sul quale impostare il lavoro al Fila alla voce esterni offensivi. Gli altri due, Vlasic e Radonjic, sono al Mondiale, Karamoh e Seck se la giocheranno per evitare il ruolo del partente sul mercato di gennaio.

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