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Torino, Bremer: "In Brasile vendevo gelati, ora sfido i più grandi"

Il difensore brasiliano si racconta in una lunga intervista sul canale ufficiale del club granata: "Un onore essere arrivato a indossare la fascia di capitano"

Gli insegnamenti di Mazzarri

Per facilitare il suo inserimento ha anche accelerato nello studio della lingua italiana: "Sì, perché devi capire. La tattica poi l'apprendi. Mazzarri mi ha dato una grossa mano. Lui vuole la marcatura a uomo che in Brasile non esiste. Mi diceva sempre che in area si deve marcare e bisogna mettersi bene con il corpo. E poi il suo collaboratore Claudio Nitti mi diceva che non giocavo il pallone velocemente. Mi ha fatto migliorare tanto e mi sono fermato spesso al Filadelfia per apprendere i segreti. Inizialmente non giocavo, Mazzarri mi diceva sempre di avere pazienza. Aveva ragione lui perché ho seminato tanto e ora sto raccogliendo". Tanto da indossare anche la fascia di capitano: "Il capitano è Belotti, ma è tanta roba mettere la fascia. Ogni tanto penso: il primo anno qui non giocavo mai, ora dopo quattro anni sono diventato il secondo o terzo capitano. Si tratta di un grandissimo onore". Anche la presenza di Sirigu è stata importante per la sua crescita: "Lui è stato bravissimo con me. Sempre dopo l'allenamento andavamo in palestra per allenarci. E mi tranquillizzava perché aveva visto che non mi ero montato la testa e mi allenavo tanto. Ora sogno di giocare con la Nazionale. Mi sto allenando bene. Sto facendo il massimo e vorrei il Mondiale in Qatar. Sto aspettando il mio momento e non voglio farmelo passare".

Hobby e curiosità

Poi si passa alle curiosità: "In passato ho praticato boxe nel tempo libero. Mi è servito molto. Mi ha migliorato in velocità e in rapidità mentale. Il mio idolo? Lucio. Ma da bambino era Robinho, perché volevo fare gol. Tra gli sport mi piace soprattutto il basket. Amavo l'approccio alla gara di Michael Jordan e Kobe Bryant. Nella boxe Anthony Joshua mi piace tanto". Per quanto riguarda il tempo libero: "Lo passo con la famiglia, a casa. Ora sto tanto con la mia bimba. Vado al parco e in giro. Non vivo in centro, sono in collina e posso passeggiare. Non amo troppo il casino e mi ricorda la fattoria paterna. Torino ci piace, mia moglie esce spesso con la bimba. Per noi è solo un po' fredda. Mi mancano il sole, il mare e le spiagge del Brasile. Non andare in Brasile per due anni a causa del Covid non è stato facile". Ed è legato al Brasile anche il suo piatto preferito: "La grigliata brasiliana". Ecco perché in futuro si vede di nuovo nel suo Paese: "Ma non sai mai cosa può accadere da qui a dieci anni. Devo rimanere in Europa e restare con mia figlia. Prima volevo un maschietto, ma da quando c'è Agatha penso che la mia speranza era sbagliata. Sono felicissimo di stare ogni giorno con lei".

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